Due episodi che evidenziano come la negligenza possa essere causa di morte e ferimento dei poveri quattrozampe ospiti della struttura
Palermo – (La cagnolina salvata). È solo grazie all’intervento delle guardie zoofile dell’Oipa di Palermo che si è evitata un’altra tragedia nel canile municipale, dove lo scorso 20 novembre è morta sbranata una cagnolina durante una rissa. E proprio su questo grave episodio l’Ufficio legale dell’associazione ha presentato istanza di accesso agli atti al Comune di Palermo e denuncia alla Procura della Repubblica. A quest’ultima si è rivolta anche la coordinatrice regionale delle guardie Oipa della Sicilia, Ornella Speciale, con una comunicazione di notizia di reato (cnr).
«A quanto appreso da un testimone e dai volontari presenti, il decesso poteva essere evitato se solo gli operatori della struttura fossero intervenuti tempestivamente», dichiara Ornella Speciale. «Quel che abbiamo rilevato è che nella gestione del canile vi sono inadempienze e omissioni da accertare nelle opportune sedi. Il 25 novembre, inoltre, a seguito di una segnalazione, sono intervenute le nostre guardie, che hanno consentito il salvataggio di una cagnolina, mentre per la povera vittima della rissa del 20 novembre non c’è stato nulla da fare, nonostante i dipendenti fossero stati avvisati da condòmini di un edificio vicino allarmati dai guaiti e dal frastuono della rissa in atto».
Le denunce
L’Ufficio legale dell’Oipa ha presentato denuncia alla Procura contestando i reati di uccisione di animali e detenzione incompatibile (art. 544 bis e 727 del Codice penale). Anche la coordinatrice regionale delle guardie zoofile dell’associazione nella sua cnr richiama l’articolo 544 bis.
Le criticità nella gestione del canile
Il canile municipale di Palermo è gestito da una ditta esterna incaricata dal Comune, mentre la gestione sanitaria fa capo all’Azienda sanitaria provinciale (Asp). «Questi ultimi due episodi evidenziano come la negligenza possa essere causa di morte e ferimento dei poveri quattrozampe ospiti della struttura», continua Ornella Speciale. «Evidentemente vi è anche una mancata coordinazione dei ruoli che rende inefficiente il servizio. Chi ha inserito i cani nel box senza verificare prima la loro compatibilità? La cagnolina è morta per non essere stata soccorsa in tempo, dopodiché non sono stati presi i dovuti immediati provvedimenti».
Ora le carte passano alla Procura, sperando sia fatta giustizia e che tali episodi non si verifichino più, conclude l’Oipa.