Violenza contro le donne. Lea Garofalo e Giulia Cecchettin: celebriamo nelle aule scolastiche in questi giorni la libertà di pensiero e d’azione al femminile

Lucca – Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina Diritti Umani ricorda con commozione la figura della giovane Lea Garofalo, scomparsa la sera del 24 novembre a Milano, per mano criminale. Lea era una testimone di giustizia e il suo compagno, Carlo Cosco, doveva punire chi aveva infranto i codici d’onore della ndrangheta. Nel mese di novembre si presentano diversi anniversari e ricorrenze importanti che costituiscono fondamentali spunti di riflessione e occasione di crescita personale. L’11 novembre è stata assassinata Giulia Cecchettin dal suo ex fidanzato; il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Il filo conduttore del mese e non solo dovrebbe essere la costruzione di una mentalità differente. Valori tossici di machismo e presunta superiorità fisica comportano la convinzione più o meno strisciante che le donne non possano né debbano autodeterminarsi. Figuriamoci se Lea in un contesto alimentato da simili condizionamenti avrebbe potuto liberamente fare le sue scelte senza incorrere in orribili conseguenze. Lea però, come Giulia, è stata tratta in inganno e assassinata per la sua integrità.

Oggi rivolgiamo ulteriormente il nostro pensiero a Lea e a tutte le donne cadute perché uomini avevano stabilito che il loro comportamento era inaccettabile e si erano sottratte al loro controllo.

Celebriamo nelle aule scolastiche in questi giorni la libertà di pensiero e di azione al femminile, stabilendo un confronto ideale tra Lea e Giulia che desideravano solo essere libere, come sperano e meritano tutti gli esseri umani a prescindere da qualsiasi connotazione.

prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU

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