Ungheria, esercitazione “Brave Warrior” per la piena capacità operativa dei militari NATO

Le unità del Battle Group schierato in Ungheria nell’ambito della Forward Land Forces (FLF) ottengono la certificazione dell’Alleanza

Si è conclusa l’ultima fase della progressione addestrativa, denominata “Prime”, prevista per le Unità del Battle Group della NATO schierate nell’ambito dell’Operazione Forward Land Forces (FLF)-Ungheria.

La Field Training Exercise (FTX), condotta mediante l’utilizzo di sistemi di simulazione, ha visto la partecipazione di circa ottocento militari appartenenti alla Brigata Alpina Julia, alla Brigata Meccanizzata Ungherese, alla U.S. Army e a un’esigua componente di Comando e Controllo dell’Esercito turco. Tutte le unità hanno potuto mettere in pratica le procedure tecnico-tattiche apprese nei cicli addestrativi dei mesi precedenti, finalizzate allo sviluppo di operazioni in ambiente urbano ovvero Military Operations Urban Terrain (MOUT).

La Compagnia di manovra italiana, inserita all’interno del Battle Group, ha partecipato schierando sul terreno due plotoni di fanteria, un plotone mortai pesanti, un team di tiratori scelti del 5° Reggimento Alpini, un plotone guastatori del 2° Reggimento Genio Guastatori, una sezione d’artiglieria con FH-70 e nucleo Joint Terminal Attack Controller (JTAC) del 3° Reggimento Artiglieria da Montagna e un plotone esplorante dotato di Blindo Centauro del Piemonte Cavalleria (2°). Ogni unità ha potuto sperimentare la complessità di interazione in ambiente urbano, dove gli elementi fondamentali diventano la corretta temporizzazione dell’azione e la tempestività delle comunicazioni sino ai minimi livelli ordinativi.

L’esercitazione è stata condotta presso l’area addestrativa ungherese “Little Moscow”, a circa venti chilometri dalla base di Camp Croft (Veszprém).

Tutte le attività operative si sono svolte sotto la supervisione del personale validatore della NATO, il quale ha potuto constatare e successivamente certificare la Full Operational Capability dell’intera unità.

Il risultato raggiunto è la dimostrazione tangibile che lo sviluppo di procedure standard – prima a livello nazionale poi a livello internazionale – permette alle diverse componenti coinvolte nell’esercizio di interoperare con estrema professionalità, garantendo in ogni frangente l’assolvimento della missione.

L’esercitazione “Brave warrior” conclude un intenso periodo di attività addestrative e operative in ambiente internazionale, basato sul rafforzamento della coesione tra i paesi della coalizione NATO e sullo sviluppo di una politica di sicurezza comune.

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