Patente a crediti, nuovo tassello in materia di sicurezza: per gli ingegneri etnei serve qualificazione delle imprese

Catania – Nei primi 7 mesi del 2024 si registra una crescita di quasi il 20% di infortuni mortali sui luoghi di lavoro rispetto allo stesso arco temporale del 2023. Sono questi i numeri siciliani dichiarati dall’INAIL emersi durante il seminario sulla patente a crediti organizzato dall’Ordine e dalla Fondazione degli Ingegneri della provincia di Catania.

Dati che, in occasione dell’evento, aprono a un più ampio ragionamento in termini di prevenzione e sicurezza: «Le normative italiane sono tra le più sensibili al mondo in merito a questo tema. Non ultima anche la tanto citata patente a crediti. Eppure, i numeri di infortuni sul lavoro vanno in controtendenza a questa attenzione – spiega il presidente dell’Ordine Mauro Scaccianoce – questo pone l’accento su due punti fondamentali. Il primo sull’impegno per una maggiore sensibilizzazione di tutte le figure coinvolte, dai professionisti alle imprese, fino ai lavoratori, con la certezza che le risorse impiegate per migliorare la sicurezza sono un investimento e non un costo. Il secondo riguarda l’implementazione di formazione di qualità specifica per ciascuna figura coinvolta.». Come sottolineato dal presidente della Fondazione Filippo Di Mauro, «l’introduzione della patente a crediti è circoscritto alle imprese edili, frutto degli eventi tragici di Firenze. Inoltre, per le modalità di richiesta, assegnazione e revoca dei punti, assume l’aspetto di un’attestazione di regolarità, più che un incentivo per la sicurezza e la qualifica delle imprese. Tra le criticità, infatti, emerge il mancato riconoscimento per chi previene ex ante».

Quest’ultimo aspetto è stato al centro degli interventi del funzionario dell’Ispettorato del Lavoro (Catania) Carmelo Musumeci e del direttore del dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Catania Antonio Leonardi. «La strada da seguire per una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro è quella della prevenzione e non della sanzione, quando, a volte, il peggio è ormai accaduto», commenta Musumeci. «Quello su cui bisognerebbe soffermarsi – dichiara Leonardi – è un vero sistema di qualificazione delle imprese, che dovrebbe portare al miglioramento dell’organizzazione aziendale della sicurezza e puntare sul miglioramento della formazione, al fine di renderla efficace per incidere sui comportamenti, sulle procedure e sui processi produttivi».

Ad approfondire il dibattito i focus su alcuni punti chiave: l’obbligo di valutazione dei rischi (Alfio Torrisi, segretario dell’Ordine), l’autocertificazione (Salvatore Cuscunà, funzionario dell’Ispettorato del Lavoro di Catania), la formazione obbligatoria in edilizia (Giuseppe Di Pisa, consigliere della Fondazione), la verifica dell’idoneità tecnico professionale (Mario Finocchiaro, dirigente del dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Catania).

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