Cani guida e d’assistenza, on. Brambilla: “governo accoglie le mie proposte, perche’ possano entrare dovunque”

Roma – “Non vogliamo più sentir parlare di atti discriminatori, diretti o indiretti, occorrono sanzioni più severe”. Lo dichiara oggi, prima del convegno organizzato dall’unione italiana ciechi e ipovedenti per la XIXgiornata del Cane guida, l’on. Michela Vittoria Brambilla (Noi Moderati), ringraziando il governo per aver accolto con la legge di bilancio,  a parte le innovazioni sull’apparato sanzionatorio, le istanze rappresentate nella pdl ac 1485, di cui l’onorevole è prima firmataria, sull’ “accesso dei cani guida o di assistenza delle persone prive di vista o con disabilità ai mezzi di trasporto e ai luoghi pubblici e aperti al pubblico”. Allo scopo il fondo per il trasporto pubblico locale è incrementato di un milione l’anno dal 2025 e vengono stanziati 400 mila euro per il registro degli animali addestrati. L’innovazione agevolerà chi ha bisogno dell’aiuto di questi speciali amici a quattro zampe, molti dei quali oggi, con i loro conduttori, parteciperanno ad una “passeggiata dimostrativa” davanti ai palazzi della politica.


“Le persone ipovedenti o con disabilità che hanno bisogno di un cane guida o di un cane d’assistenza – spiega la deputata di Nm – subiscono ancora, nonostante le norme vigenti, intollerabili discriminazioni. In alcuni casi hanno difficoltà ad entrare con il loro compagno a quattro zampe nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, sui mezzi di trasporto pubblico o sui mezzi privati che svolgono servizio pubblico. Questo stato di cose è semplicemente inaccettabile. Occorre finalmente, e il governo l’ha capito, dare all’Italia una normativa nazionale generale per il settore dei cani guida e d’assistenza alle persone con disabilità, fondamentale per garantire i diritti dei disabili e il benessere dei cani che li aiutano. Oggi il campo d’applicazione dev’essere più ampio, è più corretto parlare anche di “ipovedenti”, di tutte le persone affette da determinate patologie o disabilità che hanno bisogno di un cane d’assistenza o ne traggono comunque beneficio e degli addestratori di questi veri amici dell’uomo”. 
Resta aperto il problema delle sanzioni, non toccato dalla legge di bilancio. “Nei fatti – spiega l’on. Brambilla – si sono rivelate inefficaci, con scarso potere deterrente. Benché la legge parli chiaro, non è infrequente il caso di servizi rifiutati o di ostacoli frapposti all’accesso dei cani che accompagnano non vedenti o disabili. Si tratta di un comportamento inaccettabile dal quale i gestori dei trasporti o i titolari degli esercizi dovrebbero sempre astenersi. Non lo fanno? Propongo di raddoppiare le pene pecuniarie, passando da un minimo di 1.000 euro fino a un massimo di 5.000 euro. Credo – conclude l’on. Brambilla – che ci penserà due volte chi vergognosamente si oppone all’esercizio di un diritto fondamentale”.

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