Al via la stagione autunnale di Sala Santa Rita con “La magia dei Classici”

Roma – Al via la stagione autunnale di Sala Santa Rita con La magia dei Classici. Scrittrici e scrittori di oggi raccontano i grandi della letteratura. Un ciclo di otto incontri, realizzato in collaborazione con Mondadori, rievocherà le figure dei grandi scrittori che saranno raccontati da affermati autori contemporanei come Anedda, Colombati, Deidier, Desiati, Durastanti, Magrelli, Piccolo e Piperno.

«Otto autori di oggi raccontano otto protagonisti della letteratura mondiale divenuti ormai dei “classici” e ne delineano la figura, la poetica, lo stile e la storia personale.

È questo lo spirito diLa Magia dei Classici. Scrittrici e scrittori di oggi raccontano i grandi della letteratura, rassegna curata dal Premio Strega Alessandro Piperno, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale con il coordinamento del Dipartimento Attività Culturali, realizzata in collaborazione con Mondadori e con il supporto di Zètema Progetto Cultura.

Ogni giovedì pomeriggio alle 18.00, dal 24 ottobre al 12 dicembre, otto riconosciuti scrittori del panorama letterario italiano contemporaneo si confronteranno con alcuni grandi nomi della letteratura del passato al cospetto del pubblico nella Sala Santa Rita, spazio polifunzionale di Roma Capitale di via Montanara.

Sarà un viaggio attraverso le parole che hanno fatto la storia del ‘900; gli otto appuntamenti che compongono il programma della rassegna, a ingresso libero e gratuito sono destinati a tutti coloro che sono desiderosi di approfondire i grandi classici del passato.

Gli autori che verranno presentati sono tutti pubblicati nella collana “I Meridiani” di Mondadori, fondata da Vittorio Sereni nel 1969 con la volontà di costituire una “biblioteca ideale”, punto di riferimento per gli studiosi e per un pubblico più vasto.

Nomi affermati come Antonella Anedda, Leonardo Colombati, Roberto Deidier, Mario Desiati, Claudia Durastanti, Valerio Magrelli, Francesco Piccolo e lo stesso Alessandro Piperno delineeranno quindi le parabole artistiche di alcuni maestri della letteratura mondiale: Emily Dickinson, Charles Baudelaire, Sylvia Plath, Bohumil Hrabal, Umberto Saba, Raymond Carver, Thomas Mann e Truman Capote.

Sala Santa Rita. Spazio polifunzionale di Roma Capitale gestito dal Dipartimento Attività Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. Via Montanara, 8. Ogni giovedì alle 18.00, dal 24 ottobre al 12 dicembre. Ingresso libero».

Programma

24 ottobre – Umberto Saba raccontato da Roberto Deidier

È stato il grande critico Giacomo Debenedetti a rivelare con il consueto garbo la natura intima della poesia di Umberto Saba, la predilezione per la parola “sempre domestica, la prima venuta, senza storia”. A parlarne sarà Roberto Deidier, nella tripla veste di poeta, saggista e specialista dell’opera di Saba. Toccherà a lui guidare il pubblico per i vicoli di Trieste, nei luoghi oscuri di confine, in altre parole, nel mondo scabro, dolente e luminoso de Il Canzoniere di Saba.

31 ottobre – Bohumil Hrabal raccontato da Mario Desiati

Fin dagli esordi come poeta Hrabal mirava a dare conto dei “sogni, gli amori platonici, le ubriacature studentesche, le infinite passeggiate in colore rosa e oro”. Per portare a termine questo ambizioso programma poetico dovette aspettare di diventare narratore, non un narratore qualsiasi ma tra i massimi del ’900 europeo. Sarà Mario Desiati a parlare di lui; profondo conoscitore dell’opera dell’autore ceco, fedele alla grande narrativa mitteleuropea, Desiati saprà come introdurre il pubblico nei magici labirinti dell’autore di Treni strettamente sorvegliati, Ho servito il re d’Inghilterra e Un tenero barbaro.

7 novembre – Emily Dickinson raccontata da Antonella Anedda

“La lettera al mondo” che Emily Dickinson aveva in serbo per i suoi lettori e le sue lettrici future si configurava come un messaggio “consegnato a mani per me invisibili”. Un atto di modestia perfettamente adeguato al tono dei 1.775 componimenti di superba eleganza che compongono il suo poema. Sarà Antonella Anedda a parlarne. Sin dal principio il suo legame con l’opera dickinsoniana è stato così forte e spontaneo da essersi insinuato nella sua stessa poesia attraverso un gioco di associazioni, rimandi e richiami intertestuali.

14 novembre – Thomas Mann raccontato da Leonardo Colombati

La Montagna magica è il romanzo della maturità di Thomas Mann, quello in cui stile e motivi trovano una compattezza e un’armonia del tutto inedite. La malattia, il disagio dell’occidente, gli istinti bellicosi che condurranno l’umanità alle soglie dell’auto-distruzione trovano un nido ideale nel lussuoso sanatorio di Davos in cui Hans Castorp, il giovane protagonista, è rimasto incastrato. A svelare i misteri di Mann sarà Leonardo Colombati, romanziere la cui erudizione si presta in modo singolare all’immersione nelle mille divagazioni manniane.

21 novembre – Truman Capote raccontato da Alessandro Piperno

“Quando Dio ti concede un dono, ti consegna anche una frusta, e questa frusta è predisposta unicamente per l’autoflagellazione”. Il dono divino di cui parla Truman Capote nella prefazione a Musica per camaleonti non è altro che il genio letterario. A illustrare l’itinerario di distruzione che Capote si inflisse sarà Alessandro Piperno: romanziere, Premio Strega, devoto lettore della letteratura americana.

28 novembre – Charles Baudelaire raccontato da Valerio Magrelli

Poeta, saggista straordinario, prosatore tra i più raffinati, i suoi temi – il male, l’odio, la natura, la metropoli – hanno ispirato intere generazioni di critici: da Walter Benjamin a Giovanni Macchia. Valerio Magrelli, tra i massimi poeti della letteratura italiana contemporanea e insigne francesista, guiderà il pubblico nell’universo morboso, atroce e splendido di Baudelaire.

5 dicembre – Raymond Carver raccontato da Francesco Piccolo

Un romanzo può permettersi l’imperfezione. Un racconto no, un racconto, proprio come un sonetto, reclama l’eccellenza. In quest’arte, solo in apparenza minore, la narrativa americana vanta un bizzarro primato. Scrittori come J.D. Salinger, John Cheever e Flannery O’Connor hanno rinnovato il genere in modo imprevedibile. Raymond Carver fa parte della famiglia, la sua prosa severa ed evocativa sembra calibrata sullo squallore, le tenerezze e le contraddizioni dei sobborghi americani. Di lui si occuperà Francesco Piccolo, tra i più eminenti romanzieri della sua generazione, oltre che sceneggiatore di successo.

12 dicembre – Sylvia Plath raccontata da Claudia Durastanti

“I tulipani sono troppo rossi, mi fanno male” scrive Sylvia Plath in una delle sue liriche più famose. Un verso che da solo esprime il tormento che la bellezza era in grado di suscitarle. A parlare di lei sarà Claudia Durastanti, romanziera tradotta in mezzo mondo e traduttrice di classici inglesi.

La magia dei Classici. Scrittrici e scrittori di oggi raccontano i grandi della letteratura è un progetto promosso dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale con il coordinamento del Dipartimento Attività Culturali. In collaborazione con Mondadori. Con il supporto di Zètema Progetto Cultura. A cura di Alessandro Piperno.

La Sala Santa Rita è uno spazio polifunzionale di Roma Capitale dedicato alla promozione delle diverse forme dell’arte e della cultura. La Sala è all’interno di quella che era originariamente la Chiesa di Santa Rita da Cascia. L’edificio barocco a pianta ottagonale fu realizzato su progetto di Carlo Fontana intorno al 1665 ai piedi del Campidoglio sui resti della chiesa di S. Biagio de Mercato, risalente al XII secolo. Nel 1928 la piccola chiesa venne smontata durante i lavori di demolizione degli edifici che erano addossati al colle capitolino, per la costruzione della via del Mare, oggi via Luigi Petroselli e solo negli anni dal 1938 al 1940 fu ricostruita nella collocazione attuale.

Info:

Programma su: www.culture.roma.it

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I volumi

24 ottobre 2024 – Umberto Saba raccontato da Roberto Deidier

Saba, Tutte le poesie // Così, su sé stesso, il grande poeta triestino di origine ebraica di cui Gianfranco Contini disse che «nasceva psicoanalitico prima della psicoanalisi»: «Saba ha commesso molti errori. Ma negare la poesia di Saba è negare l’evidenza di un fenomeno naturale… Il Canzoniere è il libro più facile e più difficile di quanti sono usciti nella prima metà di questo secolo… storia di una vita, povera (relativamente) di avvenimenti esterni; ricca, a volte fino allo spasimo, di moti e risonanze interne». Tutta l’opera in versi di Umberto Saba, con una ricca rassegna bibliografica. L’annotazione ripercorre e documenta le fasi di composizione del Canzoniere.

Umberto Saba (pseudonimo di Umberto Poli, Trieste 1883 – Gorizia 1957), tra i più importanti poeti del Novecento italiano, ha raccolto la maggior parte della sua produzione poetica nel Canzoniere, che ebbe diverse redazioni tra 1921 e 1948, oltre a un’edizione postuma nel 1961. Ha composto anche alcune prose, tra cui il romanzo incompiuto Ernesto (pubblicato postumo nel 1975).

Roberto Deidier è poeta, saggista, traduttore e professore ordinario di Letteratura italiana all’Università di Palermo. Tra le sue raccolte poetiche: Il passo del giorno (1995, premio Mondello opera prima), Una stagione continua (peQuod 2002), Il primo orizzonte (San Marco dei Giustiniani 2002), Solstizio (Mondadori 2014). Del 2011 è il quaderno di traduzioni Gabbie per nuvole (Empirìa). Per Mondadori ha curato le poesie di Dario Bellezza (2015) e il Meridiano di Sandro Penna (2017); per la stessa collana ha tradotto John Keats (2019).

31 ottobre – Bohumil Hrabal raccontato da Mario Desiati

Hrabal, Opere scelte//Il Meridiano costituisce la scelta più ricca, ampia e rappresentativa al mondo delle opere di Hrabal. Secondo un progetto di Sergio Corduas, massimo boemista italiano e traduttore, il volume ripercorre l’intera produzione hrabaliana, offrendo al lettore non solo le opere narrative più note, ma anche un’interessante proposta di scritti sperimentali e giovanili, due poemetti e una ricca sezione di interviste. Le traduzioni, in massima parte nuove o accuratamente rivedute, sono basate sull’edizione delle Opere complete uscita a Praga tra il 1991 e il 1997. Corduas ne firma ben tre: Treni strettamente sorvegliati, Ho servito il re d’Inghilterra e Una solitudine troppo rumorosa.

Si tratta inoltre della prima edizione commentata di Hrabal. I testi sono infatti corredati da note ampie e dettagliate, opera di Annalisa Cosentino, che insegna Letteratura ceca all’Università di Udine, indispensabili per orientarsi nella vasta produzione dell’autore e seguirne le complesse vicende editoriali, spesso condizionate dalla censura. Completano gli apparati un ampio saggio introduttivo dell’italianista ceco Jirí Pelán e una testimonianza di Sergio Corduas.

Bohumil Hrabal (1914-1997) è uno tra i massimi scrittori cechi. Prima di dedicarsi alla letteratura, svolse i mestieri più disparati (magazziniere, manovale e segnalatore alle ferrovie, telegrafista…). Nel racconto breve trovò la forma espressiva più congeniale. La sua produzione narrativa è segnata dalla tradizione surrealista nel gusto per la contrapposizione di elementi discordanti, nella passione per i collage, nella descrizione antieroica, venata di grottesco, di minime vicende quotidiane sempre destinate a sfiorare il paradosso, fino a raggiungere un livello di surreale illogicità. Tra le sue opere: Vuol vedere Praga d’oro, Inserzione per una casa in cui non voglio più abitare, Un tenero barbaro, La tonsura, L’uragano di novembre, e i tre celebri capolavori Una solitudine troppo rumorosa, Ho servito il re d’Inghilterra e Treni strettamente sorvegliati.

Mario Desiati, scrittore, giornalista e poeta è originario di Martina Franca. Ha pubblicato tra gli altri: Vita precaria e amore eterno (Mondadori 2006, Einaudi 2023), Ternitti (Mondadori 2011), Il libro dell’amore proibito (Mondadori 2013), Mare di zucchero (Mondadori 2014). Per Einaudi ha pubblicato Candore (2016) e Spatriati (2021, Premio Strega 2022).

7 novembre – Emily Dickinson raccontata da Antonella Anedda

Dickinson, Tutte le poesie // Il Meridiano presenta – con il testo inglese a fronte – tutte le poesie di Dickinson, tradotte da più interpreti (Silvio Raffo, Massimo Bacigalupo, Nadia Campana, Margherita Guidacci) proprio per sottolineare i diversi modi in cui le tonalità e le sfumature della sua poesia possono essere interpretate e restituite in un’altra lingua. L’antologia Versioni d’autore raccoglie saggi di traduzione di grandi voci poetiche: Montale, Montale-Cima, Giudici, Luzi, Amelia Rosselli e Cristina Campo. Eccezionali, per sapienza e scrittura, il saggio introduttivo e la cronologia firmati dall’americanista Marisa Bulgheroni.

Emily Dickinson (Amherst, Massachusetts, 1830-1886), dopo un’esistenza solitaria e appartata in una cittadina del New England, ottenne una fama postuma pressoché ineguagliata negli annali della poesia.

Antonella Anedda è nata a Roma, dove si è laureata in Storia dell’arte moderna. Ha collaborato con diverse riviste e giornali. Le sue raccolte di poesie hanno vinto numerosi premi letterari. L’edizione bilingue dei suoi primi cinque libri è stata tradotta in inglese per la casa editrice Bloodaxe dal poeta Jamie McKendrick. Ha esordito in poesia con Residenze invernali (Crocetti 1992). Tra i suoi libri recenti Geografie (Garzanti 2021) e Tutte le poesie (Garzanti 2023). Ha tradotto, fra gli altri, Philippe Jacottet e Anne Carson.

14 novembre – Thomas Mann raccontato da Leonardo Colombati

Mann, La montagna magica con La morte a Venezia // L’“opera-mondo” di Thomas Mann – tradotta in Italia prima nel 1932 da Bice Giachetti-Sorteni e poi nel 1965 da Ervino Pocar con il titolo La montagna incantata – è qui offerta nella nuova traduzione di Renata Colorni corredata, per la prima volta, di un vasto commento analitico a cura di Luca Crescenzi, indispensabile viatico per penetrarne la straordinaria complessità filosofica. La magistrale traduzione di Colorni, grazie all’attenzione tutta nuova verso i suoi caratteri linguistici distintivi, restituisce al dettato manniano la sua caleidoscopica unicità. Al romanzo è affiancato il testo de La morte a Venezia, offrendo al lettore la possibilità di un immediato confronto con la novella del 1912 della quale, in origine, Der Zauberberg doveva rappresentare un semplice «pendant grottesco».

Thomas Mann (Lubecca, 1875 – Kilchberg, Zurigo, 1955), scrittore e saggista, è uno dei massimi autori del Novecento tedesco ed europeo. Premio Nobel nel 1929, in contrasto con il regime nazista visse esule dal 1933 prima in Svizzera, poi negli Stati Uniti prima di rientrare a Zurigo nel 1952. Mann si impose all’attenzione del pubblico e della critica con I Buddenbrook (1901) cui fecero seguito altri capolavori quali La morte a Venezia (1912), La montagna magica (1924) e Doctor Faustus (1947).

Leonardo Colombati (Roma, 1970) è romanziere e saggista. Ha pubblicato i romanzi Perceber (Sironi, 2005 – Fandango, 2010), Rio (Rizzoli, 2007), Il re (Mondadori, 2009), 1960 (Mondadori, 2014), Estate (Mondadori, 2018), Sinceramente non tuo (Mondadori, 2022), e i saggi narrativi riuniti in Scrivere per dire sì al mondo (Mondadori, 2021). Ha curato i volumi Bruce Springsteen. Come un killer sotto il sole (Sironi, 2007 – Mondadori, 2019) e La canzone italiana 1861-2011. Storia e testi (Mondadori-Ricordi, 2011). Condirettore della rivista «Nuovi Argomenti», ha fondato con Emanuele Trevi la scuola di scrittura creativa “Molly Bloom”, di cui è rettore.

21 novembre – Truman Capote raccontato da Alessandro Piperno

Capote, Romanzi e racconti// Provocatore, intrigante, trasgressivo, questo Meridiano di estrema leggibilità consacra a classico un autore che deve la sua fama alla duplice figura di enfant terrible della letteratura prima e di grande eccentrico poi. Si trovano qui raccolte la produzione narrativa più importante e significativa di Capote, che permette al lettore di coglierne le qualità migliori (l’abilità nel costruire intrecci narrativi sempre avvincenti, la maestria stilistica, l’inesauribile capacità di sorprendere), e un’ampia scelta della sua produzione giornalistica (ritratti e reportages di viaggio mai tradotti prima in italiano).

Truman Capote (1924-1984), il celeberrimo autore di Colazione da Tiffany, è uno dei grandi scrittori americani del nostro secolo. Romanziere di successo, è autore dalla vena poliedrica: è passato infatti con esiti sempre felici dalla cronaca dei riti della provincia americana alle interviste a personaggi famosi (ad esempio Marlon Brando), dal resoconto di delitti raccapriccianti al chiacchiericcio del jet-set, in uno stile vivo e raffinatamente mimetico.

Alessandro Piperno insegna letteratura francese a Tor Vergata. È curatore della collana “I Meridiani” e collabora con il «Corriere della Sera». Nel 2005 ha pubblicato per Mondadori Con le peggiori intenzioni, il suo primo romanzo, vincitore del premio Campiello Opera prima. Nel 2010 è uscito da Mondadori Persecuzione, che in Francia è stato finalista ai premi Médicis e Femina e ha vinto il Prix du meilleur livre étranger, e che insieme a Inseparabili (premio Strega 2012) dà vita al dittico dal titolo Il fuoco amico dei ricordi. Nel 2016 è uscito Dove la storia finisce, nel 2021 Di chi è la colpa e nel 2022 Proust senza tempo. È autore inoltre di vari saggi. Del 2024 è il suo ultimo romanzo Aria di famiglia.

28 novembre – Charles Baudelaire raccontato da Valerio Magrelli

Baudelaire, Opere//Il Meridiano mette a disposizione del lettore un cospicuo numero di testi, che abbracciano tutti i campi in cui si è mossa la ricerca baudelairiana: poesia, prosa, critica. Tutte le traduzioni sono nuove, accomunate dal proposito di restare il più possibile fedeli ai toni e ai registri fondamentali della scrittura di Baudelaire. Le singole sezioni sono precedute da brevi introduzioni. Curato da Giovanni Raboni, in veste anche di eccellente traduttore, e da Giuseppe Montesano, questo volume contiene un’introduzione ormai canonica di Giovanni Macchia.

Charles Baudelaire (Parigi, 1821-1867), tra i massimi poeti francesi, condusse una vita libera e sregolata, da vero dandy, suscitando per le sue abitudini, e soprattutto per le sue opere, numerosi scandali; il suo capolavoro, I fiori del male, segna l’inizio della poesia moderna.

Valerio Magrelli, è scrittore, poeta, traduttore e professore ordinario di Letteratura francese. Ha esordito in poesia con Ora serrata retinae (Feltrinelli, 1980); tra le ultime raccolte pubblicate per Einaudi: Il sangue amaro (2014), Le cavie (2018) e Exfanzia (2022). Fra i suoi lavori critici, Vedersi vedersi. Modelli e circuiti visivi nell’opera di Paul Valéry (Einaudi 2002) e Nero sonetto solubile. Dieci autori riscrivono una poesia di Baudelaire (Laterza 2010). Ha diretto per Einaudi la serie trilingue della collana «Scrittori tradotti da scrittori». Tra i suoi lavori in prosa: Nel condominio di carne (Einaudi 2003), Addio al calcio (Einaudi 2010) e Geologia di un padre (Einaudi 2013). Nel 2002 l’Accademia Nazionale dei Lincei gli ha attribuito il Premio Feltrinelli per la poesia italiana. Sempre per Einaudi, ha pubblicato nel 2022 Proust e Céline. La mente e l’odio. Collabora alle pagine culturali di «Repubblica».

5 dicembre – Raymond Carver raccontato da Francesco Piccolo

Carver, Tutti i racconti//Il Meridiano raccoglie tutta la narrativa di Carver, ovvero le sette raccolte di racconti da lui pubblicate, accompagnata da una scelta di saggi che consentono al lettore di comprendere le motivazioni della sua scrittura. Una scrittura ingannevolmente semplice, dove «tutto è importante, ogni parola, ogni segno di punteggiatura». Le parole infatti sono lo strumento privilegiato per la ricognizione della condizione umana, uno strumento che va maneggiato con cura, eliminando senza pietà quelle superflue per dare valore a quelle sottintese.

Le short stories di Carver, caratterizzate da grande attenzione ai dettagli, da un largo uso del dialogo e da un sottile ma forte senso dell’ironia anche in situazioni drammatiche, delineando un mondo narrativo fatto di coppie in crisi, di ragazzi che diventano grandi e di bambini poco amati, di case di periferia in cui gli elettrodomestici hanno il ruolo di status symbol, di difficoltà del quotidiano e di strategie per superarle.

Le traduzioni sono tutte di Riccardo Duranti, considerato il testimone italiano di Carver; la cura del volume è affidata a Gigliola Nocera, americanista di Catania già curatrice del Meridiano Capote.

Raymond Carver (1938-1988) è il padre del minimalismo americano, e il maestro di un’intera generazione di scrittori quali David Leavitt, Jan McInerney, Bret Easton Ellis. Figlio di un operaio e di una cameriera, pur lottando tutta la vita con le difficoltà economiche (precarietà di lavoro) ed esistenziali (dipendenza dall’alcol), ha trovato il modo di fare ciò che desiderava di più: scrivere. L’ha fatto lavorando con passione al suo personalissimo metodo, fino a diventare professore di scrittura creativa e il principale innovatore della tradizione della short story americana che va da Poe a Hemingway. Celeberrime le sue raccolte di racconti Vuoi star zitta, per favore? (1976), Di cosa parliamo quando parliamo d’amore (1981), Cattedrale (1983), e le autoantologie Fires (1983, che contiene anche una ricca selezione della sua produzione poetica e saggistica) e Da dove sto chiamando (1988).

Francesco Piccolo (1964) è scrittore e sceneggiatore. Per Einaudi ha pubblicato La separazione del maschio (2008), Momenti di trascurabile felicità (2010), Il desiderio di essere come tutti (Premio Strega 2014), Momenti di trascurabile infelicità (2015), L’animale che mi porto dentro (2018) e Momenti trascurabili (2023). Negli Einaudi Tascabili sono stati riproposti: Storie di primogeniti e figli unici (2012), Allegro occidentale (2013), L’Italia spensierata (2014) e in Arcipelago Scrivere è un tic (2024). Con La bella confusione (2023 e 2024) ha vinto il Premio letterario Viareggio-Rèpaci sezione Saggistica 2023 e il Premio letterario internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa 2023.

Sala Santa Rita

12 dicembre – Sylvia Plath raccontata da Claudia Durastanti

Plath, Opere //Il Meridiano raccoglie tutta la produzione significativa di Sylvia Plath. A partire dalle poesie: componimenti in cui, soprattutto quelli dell’ultimo anno di vita, le estreme tensioni emotive, la violenza dei temi e delle immagini e il dettato oracolare si fondono mirabilmente con una tecnica metrica rigorosa e insieme inventiva, con un uso della metafora suggestivo e personalissimo. Seguono le prose: il romanzo e una ricca e significativa selezione di racconti e di pagine dei Diari.

Nuove le traduzioni, a cura di Anna Ravano e Adriana Bottini, mentre il saggio introduttivo porta la firma dell’anglista Nadia Fusini.

Sylvia Plath (Boston 1932 – Londra 1963), dopo gli studi universitari allo Smith College, nel 1955 ottenne una borsa di studio a Cambridge, dove conobbe il poeta inglese Ted Hughes, che sposò dopo pochi mesi. Il sofferto rapporto matrimoniale sfociò nel 1962 in una dolorosa separazione e l’anno successivo nel suicidio della poetessa. Ma furono anche i mesi di una scrittura febbrile durante i quali nacquero testi di grandissima forza poetica. Tra le sue opere il romanzo autobiografico La campana di vetro (1963), la raccolta di poesie Ariel (1965, pubblicata postuma da Hughes) e i racconti di Johnny Panic e la Bibbia dei sogni (1977).

Claudia Durastanti (Brooklyn, 1984) è scrittrice e traduttrice dall’inglese. Il suo romanzo d’esordio Un giorno verrò a lanciare sassi alla tua finestra (2010, nuova edizione La nave di Teseo 2020) ha vinto il premio Mondello Giovani. Ha pubblicato A Chloe, per le ragioni sbagliate (2013), Cleopatra va in prigione (2016) e La straniera (La nave di Teseo 2019), finalista al premio Strega, tradotto in più di 25 paesi e tra i migliori libri del 2022 per il «New Yorker». Il suo ultimo romanzo è Missitalia (La Nave di Teseo 2023). Ha una rubrica di musica su «Internazionale». Cura i libri della Tartaruga.

Giuseppe Longo

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