L’attualità di Giovanni Orcel a 104 anni dal suo omicidio mafioso

Il segretario dei metalmeccanici ricordato oggi da Cgil e Fiom in corso Vittorio Emanuele e all’Istituto Regina Margherita. “Gli studenti adesso sanno chi è e chiedono di conoscerne la storia”  

Palermo – Con la partecipazione per il secondo anno di fila degli studenti e delle studentesse del liceo “Regina Margherita” si è svolta oggi la giornata in ricordo di Giovanni Orcel, nel 104° anniversario della sua uccisione per mano della mafia, organizzata dalla Cgil e dalla Fiom, assieme al centro Impastato No Mafia Memorial.   

“Gli alunni hanno finalmente scoperto il senso di questa lapide che si trova di fronte al nostro istituto e hanno iniziato a chiedere, capire e informarsi anche sul senso del senso del sindacato, che farà parte anche della loro futura realtà professionale oltre che della realtà quotidiana”, spiega una docente, Antonietta Troina. Dopo l’intervento degli studenti del liceo musicale, che hanno eseguito l’inno nazionale e l’inno dei lavoratori, la figura di Giovanni Orcel è stata ricordata davanti alla lapide in corso Vittorio Emanuele, dove è stata deposta una corona, e poi nell’aula magna dell’istituto.  

 “Il pensiero di Orcel e di quella giovane generazione di uomini e di donne resta attuale perché attuali sono i bisogni, le aspettative e anche i sogni che hanno rappresentato – ha detto il segretario Cgil Palermo Mario Ridulfo – Orcel, che aveva 33 anni quando è stato assassinato, così come Alongi e Verro, continuiamo a ricordarli perché hanno segnato la strada a tanti come loro”. E SerafinoBiondo, operario dei Cantieri Navali: ha aggiunto: “Nonostante la giovane età, Orcel ha mostrato grande lungimiranza: si è impegnato per migliorare non solo le condizioni proibitive dei lavoratori metalmeccanici di Palermo, dai tipografi ai cantieri navali.  L’obiettivo delle sue lotte era una società più giusta. E’ stato il precursore dell’unità tra operai e contadini: e questo lo ha reso pericoloso”.

A portare i saluti a scuola il dirigente scolastico Domenico Di Fatta. Il dibattito,  coordinato da Dino Paternostro, responsabile dipartimento Archivio storico e memoria della Cgil Palermo, è stato preceduto dalla proiezione del filmato “Giovanni Orcel Vive” realizzato da Ottavio Terranova.

“Oggi come 104 ani fa – ha detto il segretario Fiom Cgil Palermo e Sicilia Francesco Foti –  una situazione di precariato, lavoro fragile e sfruttamento. Siamo a qui a ricordare il segretario dei metalmeccanici ucciso il 14 ottobre del 1920 perché quello che ha fatto lui è quello che dobbiamo fare noi. A tutela di un lavoro che non c’è e quando c’è è un lavoro povero”.

Al dibattito è intervenuta anche Miriam Giuliana, pronipote di Orcel. “Era il fratello della mia nonna paterna, madre di mio padre, che però era stata un pò cancellata dalla storia della famiglia e che ho riscoperto solo pochi anni fa attraverso la lettura della biografia di Giovanni Abbagnato. Una vicenda familiare che mi commuove e sono onorata dall’operato e il lavoro di tutte le persone che si impegnano per mantenere il ricordo”. “Una storia che si intreccia alla nostra attualità, anche il quadro politico presenta similitudini di contesto: allora, era il 1920, eravamo alle porte dell’avvento del fascismo – ha concluso l’iniziativa il segretario Cgil Sicilia Alfio Mannino –La voglia di riscatto, la diffusione dei diritti trovano cittadinanza nelle battaglie che la Cgil porta avanti quotidianamente”.

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