Termini e Castanìa riuniti sotto un unico comune denominatore: Il culto di Santa Marina di Scanio. Mentre è dissimile il luogo della sua sepoltura

Termini Imerese (PA) – La sacra immagine scolpita di Santa Marina di Scanio, nota anche come “Santa Marina la Siciliana”, è venerata a Termini Imerese (PA) e nella provincia di Messina, esattamente a Castell’Umberto (l’antica Castanìa), e Cumìa (1) (2). Ciò nonostante, dal punto di vista storiografico, è ben evidente (attraverso una probante documentazione), la strettissima correlazione tra Termini e Castanìa, le quali sin dall’XI sec. rivendicano il luogo natale della santa (Scanio) e l’origine della sua casata (Pandariti o Patariti – Pandarita) (3).

In realtà, nelle due località, si fa ugual menzione non solo alla denominazione del luogo di nascita della santa (4), ma anche alla discendenza della sua famiglia. Mentre è dissomigliante la versione relativa alla sua sepoltura.

Ma andiamo con ordine. Scrive lo storico Baldassare Romano (1794 – 1857):

[…] Or sulla fine della dominazione degli Arabi, e cominciando il governo del gran conte Ruggiero, visse la santa verginella Marina siciliana. Venne essa al mondo verso gli anni 1036 dell’era volgare in un oscuro borgo che appella vasi Scanio: epperò non è da confondersi con altre sante del medesimo nome (1). Tal borgo è oggi interamente distrutto, e nessun altro scrittore abbiamo che lo ricordi: ne ciò deve recar meraviglia, poiché moltissime terre per ogni dove son venute affatto in oblio. Ma in Termini è tradizione antichissima che Scanio esisteva sulla montagnola nominata Patàra, quasi un miglio lungi della città a occidente […]

(1) […] Troviamo nel martirologio romano una s. Marina vergine di Bitinia o d’Alessandria il cui corpo fu trasferito a Venezia, ove si venera con festa solenne che ha officio a 17 luglio; ed una certa santa Marina di Galizia ver. e mart. […].

Poi, il Romano continua, e quasi alla fine del suo: “Vita di Santa Marina Vergine Siciliana”, focalizza sulla dipartita della Santa:

[…] Il suo corpo fu immantinente deposto in un tempio della SS. Vergine, e dopo alquanti anni apparse a un pio e religioso uomo, impesegli che le si ergesse un oratorio, acciò per mezzo delle sacre di lei reliquie prestasse la Provvidenza un sicuro e pronto soccorso ai fedeli contro le infermità e le sciagure, e fosse quindi ognora e da per tutto esaltato il nome del Dio trino ed uno augustissimo […].

A Termini, agli inizi del Settecento, i fedeli sperando di individuare e recuperare le sacre ossa della santa, chiesero al Vicario capitolare delle diocesi di farne ricerca. In realtà (nel colle detto Scanio, segnatamente in mezzo alle vestigia d’alcuni rovinati edilizi che ancor si vedeano, N.d.A.) furono avviate più volte le ricerche, che purtroppo risultarono vane. Cosicché, dopo che il popolo terminese, da secoli, si adunava a venerarla consuetudinariamente nella piccola chiesetta di Santa Marina “La Nova”, per volontà di alcuni ferventi devoti, a partire dalla prima metà del XVIII sec. fu edificata una nuova chiesetta, ossia quella di Santa Maria “La Novissima” (5) (6).

Invece, a Castanìa, nel casale di Santa Marina (probabilmente l’antica Scanio), dopo il trapasso della santa, le sue spoglie furono sepolte, dapprima nella chiesa del Monastero di Santa Maria di Mallimaco, poi, come scrisse lo storiografo Francesco Nicotra:

[…] Il di lei corpo fu poi traslato a Catania, per ordine dell’infante Martino, che con due diplomi ne ordinò la traslazione nel 1392 […].

Circa la identificazione delle chiesette nel nostro territorio, innalzate e dedicate a Santa Marina di Scanio, per poterle cronologicamente identificarle, abbiamo seguito giustamente questo criterio di designazione, nominandole in: Santa Marina “la Vecchia” (non più esistente), Santa Marina “la Nova” (attualmente in rovina), e “Santa Marina “la Novissima” (7), quest’ultima, dove ogni anno per l’appunto, la prima domenica di settembre, si celebra la solenne messa in suo onore.

Note:

(1) Giuseppe Longo 2024, Santa Marina di Scanio venerata nell’antica Castanìa, oggi Castell’Umberto (ME), Giornale del Mediterraneo, 21 settembre.

(2) Giuseppe Longo 2024, Santa Marina “La Siciliana”, Giornale del Mediterraneo, 15 settembre.

(3) Giuseppe Longo 2024, Scanio: Il villaggio natale di Santa Marina conteso tra Termini Imerese, Castell’Umberto e Cumìa, Giornale del Mediterraneo , 5 settembre

(4) Giuseppe Longo 2011,Santa Marina di Scanio, MadonieLive , 6 giugno.

(5) Giuseppe Longo 2011, La chiesa di Santa Marina “La Novissima”, MadonieLive , 4 giugno.

(6) Giuseppe Longo 2024, La chiesetta di Santa Maria “La Novissima” e la concessione dell’indulgenza plenaria settennale nell’ultima domenica di maggio, Giornale del Mediterraneo , 1 settembre

(7) Giuseppe Longo, 2011, Santa Marina di Scanio una patria controversa, 5 giugno.

Bibliografia e sitografia:

Baldassarre Romano , Vita di Santa Marina Vergine Siciliana, 1842.

Francesco Nicotra, Castell’Umberto, Palermo, Società editrice del dizionario illustrato dei Comuni siciliani, 1908.

Salvatore Miracola, La Santità nella Diocesi di Patti, 2015.

Maria Stelladoro, “Vita di Santa Marina la monaca vestita da uomo” Graphe.it, 2018.

www.ttattago.com

https://santamarinadiscanioterminiimeresepa.blogspot.com

www.comune.termini-imerese.pa.it

Foto di copertina:

Ph. Antonino Bartuccio © 2020 (Borgo Antico di Castanìa).

Borgo Antico di Castanìa – Castell’umberto (Sicilia).

«Borgo più antico di Castell’Umberto, in cui tra vicoli, fontane e chiese si narra la storia del piccolo paese nebroideo prima che, con Regio Decreto dell’8 giugno 1865, il centro abitato si trasferisse nell’attuale sede, che prese il nome di Castell’Umberto in onore del Principe Umberto I. Oggi Castanìa rappresenta il centro storico del paese al cui interno sono presenti i resti più rilevanti della storia e dell’architettura del luogo: la Chiesa di Santa Barbara, il Castello, il Convento, la Chiesa di San Francesco e tanti altri siti che testimoniano il ruolo degli artigiani e, in particolare, scalpellini locali nello sviluppo storico-artistico della comunità castanese». Testo da Ttatta Go.

Foto a corredo dell’articolo:

Stralcio cartografico in scala 1:5.000 della cartografia urbanistica del Comune di Termini Imerese. Cerchiato in rosso il Cozzo Patara.

Giuseppe Longo

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