Palermo – I lavoratori della Sispi incroceranno le braccia il 9 ottobre, con il blocco totale dei servizi e dell’attività. Fiom Cgil e Fim Cisl hanno proclamato una giornata di sciopero dopo aver constatato che le garanzie e gli impegni presi dal Comune, per i quali era stato sospeso lo sciopero del 24 luglio, non sono andati a buon fine.
“Non sappiamo più nulla dalla riunione del 18 luglio in cui parteciparono gli assessori del Comune di Palermo Ferrandelli e Alaimo, il direttore generale del Comune di Palermo Ceglia e la governance di Sispi”, dichiarano il segretario generale Fiom Cgil Palermo e Sicilia Francesco Foti e il segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani Antonio Nobile, assieme alle Rsu di Fiom Antonio Flaccomio e di Fim Giuseppe Di Giorgi e Rosario Gennuso.
Da allora lavoratrici e lavoratori hanno garantito i servizi ma mantenuto il blocco dello straordinario e della reperibilità e lo stato di agitazione è ancora è in corso.
In quella sede erano stati assunti impegni precisi su alcuni punti della vertenza: la risoluzione degli effetti del piano di riequilibrio economico e finanziario, che ha determinato tagli sulle retribuzioni dei dipendenti della Sispi, l’avvio immediato di nuove assunzioni a tempo indeterminato necessarie per sopperire alla riduzione dell’organico, aggravata da un ampliamento delle competenze che l’azienda è chiamata dal Comune ad onorare.
“Avevamo responsabilmente sospeso lo sciopero come segno di fiducia e disponibilità al dialogo. Si era concordato anche l’invio al Comune di un documento a firma congiunta azienda-sindacati, con le soluzioni da sottoporre all’amministrazione comunale. A distanza di un mese e mezzo dall’invio del tale documento e del successivo sollecito, nessun riscontro è ancora pervenuto da parte del Comune”.
I Fiom e Fim non hanno notizie nemmeno sull’atteso parere della Corte dei Conti e sulla annunciata ipotesi di ricontrattazione con il governo centrale del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale.
“Purtroppo dobbiamo constatare che, ancora una volta, alle parole non seguono i fatti. Le rassicurazioni e gli impegni assunti per il recupero dei tagli sul salario accessorio e l’avvio delle assunzioni sembrano essere stati solo un pretesto per prendere tempo e una presa in giro nei confronti dei sindacati e dei lavoratori della Sispi, che ad oggi sono gli unici ad avere pagato di tasca propria gli effetti del piano di riequilibrio”.
Mercoledì 2 Fim Cisl e Fiom Cgil hanno indetto un’assemblea: l’intento è di avviare le opportune azioni sindacali e legali per tutelare i diritti acquisiti e le retribuzioni dei lavoratori “incredibilmente tagliate”.