Palermo – La Polizia di Stato, del Commissariato di P.S. “San Lorenzo”, ha identificato due giovani, G.G. ed S.C. entrambi 27enni. Nei loro confronti è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di dimora disposta dall’Autorità Giudiziaria. G.G. dovrà rispondere del reato di estorsione, S.C. dei reati di tentata estorsione e lesioni personali.
Teatro dei fatti, avvenuti lo scorso maggio, è una nota discoteca della zona ovest del capoluogo. Parte offesa è stato un dipendente, con mansioni di barman, della discoteca che ha dovuto fronteggiare le vessazioni di un gruppo di giovani per altro avvezzi a compierle sempre nello stesso locale secondo un collaudato modus operandi: ad esporsi un membro spedito in avanscoperta per avanzare pretese relative alla gratuita elargizione di consumazioni mentre gli altri rimanevano a corta distanza in modo da essere ben visibili dalla vittima e generare intimidazione.
Esattamente ciò che è successo anche in una serata di maggio all’interno della discoteca allorquando, dopo avere soddisfatto una prima richiesta di gratuita consumazione di 5 drink nei confronti di G.G., per paura di ritorsione, il barman ha rifiutato di prepararne gratis altri due ad S.C., scatenandone la violenta ed incontrollata reazione.
Il barman si è dapprima rintanato in una stanza adiacente ma, uscitone, è stato violentemente attinto da un pugno sferrato da S.C. che gli ha provocato una lacerazione dell’orecchio giudicata guaribile in 15 giorni.
La Polizia di Stato è riuscita a risalire ai due giovani grazie al racconto della vittima, confermato da alcuni testimoni ed attraverso la visione delle immagini girate dalle telecamere interne della discoteca. Questi elementi incrociati con la profonda conoscenza del territorio da parte dei poliziotti del Commissariato di P.S. “S. Lorenzo” hanno condotto ai due cui è già stata notificata la citata misura cautelare mentre sono in corso ulteriori indagini.
La responsabilità penale delle condotte elencate sarà definita solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.