Palermo – Lesioni nelle pietre e nelle basi in cemento, incrostazioni, macchie nelle sculture, infiltrazioni. Alcuni dei menhir che indicano i posti dove caddero le vittime della banda Giuliano, sono inclinati. Il muro a secco che taglia lo spazio riproducendo la traiettoria degli spari perde pezzi.
È trascorso quasi un anno e mezzo dal 3 maggio 2023, quando presso la sala Mattarella di Palazzo dei Normanni, si è tenne il convegno dedicato al recupero, al restauro e alla valorizzazione del Memoriale di Portella della Ginestra.
La Cgil Palermo e l’associazione Portella della Ginestra hanno scritto una lettera all’assessore ai Beni Culturali Francesco Scarpinato per sollecitare gli interventi attesi. “Il nostro appello va alla Regione Siciliana perché il progetto di intervento conservativo sia avviato e terminato quanto prima – dicono il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il presidente onorario dell’associazione Portella della Ginestra Serafino Petta, superstite della strage – Nel corso del convegno era stata condivisa la necessità di tutela e di restauro dell’importante sito, patrimonio dei siciliani, nonché bene culturale e storico collettivo. A distanza di oltre un anno, purtroppo, non risulta né definito né finanziato alcun progetto di recupero e di restauro, mentre la situazione del memoriale realizzato dal maestro Ettore De Conciliis è desolante”.
Successivamente al convegno, promosso dal Comune di Piana degli Albanesi, con il patrocinio della presidenza della Regione, dell’Ars, degli assessorati ai Beni culturali e all’Attività produttive, della Cgil Palermo e dell’associazione Portella della Ginestra, accogliendo la richiesta corale il luogo è stato dichiarato “ sito di interesse culturale” sia per il suo riferimento con la storia, sia quale testimonianza unica dell’identità e della storia siciliana oltre ad essere una delle prime opere di land art in Italia.
La Cgil ha allegato nella lettera, inviata anche al sindaco di Piana di Piana degli Albanesi Rosario Petta e per conoscenza alla Soprintendenza, delle foto sullo stato dell’opera, chiedendo un incontro. “Appare superfluo sottolineare che – aggiungono Ridulfo non solo occorre un rapido intervento di salvaguardia, ma anche che qualsiasi progetto ed intervento possa essere avviato e terminato quanto prima, in considerazione in primo luogo del grave stato di conservazione del sito e in secondo luogo per l’avvicinarsi del Primo Maggio 2027, giorno in cui celebreremo l’ottantesimo anniversario della strage”.
Nell’aprile scorso, era stato effettuato al memoriale un sopralluogo da parte della Sovrintendenza, per verificare lo stato delle sculture e valutare gli interventi da fare.
La Cgil ancora una volta si è recata sul posto, nel corso della manifestazione sulla viabilità stradale dei comuni della Valle dello Jato, riscontrando lo stato di continuo degrado dell’opera.