Elena Bucci porta in scena Romagnola di Luigi Squarzina

Venezia – Fondazione Giorgio Cini. Elena Bucci porta in scena Romagnola di Luigi Squarzina. Venerdì 27 settembre, ore 21.00. Teatro Alighieri, Ravenna. Ingresso libero senza obbligo di prenotazione.

«È l’evento di chiusura del Comitato nazionale per il centenario della nascita di Luigi Squarzina coordinato dall’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini. Il palcoscenico del Teatro Alighieri di Ravenna, il 27 settembre alle ore 21, ospita una nuova versione del celebre testo sulle drammatiche storie di Resistenza nelle terre di Romagna, opera del grande regista e autore teatrale italiano. Regia e interpretazione di Elena Bucci.

Il ‘Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita Luigi Squarzina’, di cui l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini è ente coordinatore, ha promosso, fra le sue numerose iniziative e in vista della conclusione delle proprie attività, la riduzione del testo Romagnola scritto tra il 1952 e il 1957 e rappresentato per la prima volta il 5 febbraio 1959, al Teatro Valle di Roma.

Occasione per vederla in scena, a cinquantacinque anni da quel debutto, sarà il 27 settembre (ore 21.00), al Teatro Alighieri di Ravenna, grazie a Elena Bucci e alla Compagnia ‘Le Belle Bandiere’. L’attrice, considerata tra le migliori della scena teatrale italiana, firma la regia della nuova produzione, oltre a figurare come protagonista della pièce.

Come spiega Maria Ida Biggi, che presiede il Comitato nazionale e dirige l’Istituto per il Teatro e il Melodramma, «Luigi Squarzina, sin dagli inizi della sua carriera, è stato uno scrittore e un drammaturgo interessato a elaborare testi teatrali caratterizzati da un forte impegno etico e politico, toccando temi anche scottanti con l’intento di svolgere un’attività che, attraverso la rappresentazione teatrale, incidesse nel profondo del presente».

Fra questi titoli figura Romagnola, che nelle parole dell’autore, voleva raccontare gli anni della Resistenza nella terra di origine della sua famiglia, la Romagna, zona dove furono compiute molte violenze e soprusi. La prima rappresentazione nel 1959 ebbe notevole risonanza, originata dei consensi e dai dissensi riscossi. Il clamore non finì con le recite, ma continuò con accesi dibattiti, provocati dal testo che rievoca alcuni momenti drammatici e contrastanti della nostra recente storia. I dialoghi, aspri, ironici, passionali, sempre essenziali, descrivono la tragica storia d’amore dei due protagonisti, Cecilia, uccisa dai partigiani perché ha denunciato Michele, e Michele, ucciso dai fascisti perché partigiano, nella storia della Romagna contadina e della sua partecipazione collettiva alla Resistenza.

Lo stesso Luigi Squarzina così ha raccontato la sua opera: «Il mio lavoro voleva rappresentare la crisi della civiltà contadina; nelle campagne nulla poteva essere più come prima. I rapporti di potere tra proprietari, mezzadri e braccianti risalgono a prima della Resistenza, è una conflittualità di altro tipo. Molte cose […] in Romagna si spiegano con quello che era successo prima, perché, a parte vent’anni di fascismo, erano rapporti interni al sistema del patronato e della condizione agricola ed erano connotati dalla violenza e dallo sfruttamento».

La kermesse musicale originale, come l’ha definita il suo autore, coinvolgeva più di settanta personaggi e copriva un ampio arco di tempo. «Ovviamente, oggi non è pensabile riprodurre il testo nella sua interezza visto che racconta le vicende di tanti personaggi che si svolgono dal 28 giugno 1943 all’11 aprile 1945 – sottolinea Maria Ida Biggi – La riduzione odierna punta a rievocare il clima di quel tempo».

Il progetto dello spettacolo Romagnola – come sottolinea Elena Bucci – tende a risvegliare suggestioni, ricordi e pensieri intorno alla figura di Luigi Squarzina, poliedrico e originalissimo artista di teatro le cui radici affondano in terra romagnola. Intraprendo con emozione questo viaggio in compagnia di tutti coloro che lo hanno reso possibile, condividendo il desiderio di riaccendere una viva memoria del passato, contrastare l’oblio che spesso avvolge la storia delle arti dal vivo e invitare il pubblico e le nuove generazioni a confrontarsi con personalità che attraverso vita e opere trasmettono un grande patrimonio artistico e umano fondato su coraggio, libertà, ricerca”.

Il teatro e la musica creano una magica navicella che ci accoglie e ci trasporta nel tempo e nello spazio – continua l’attrice e regista – Il testo, i bozzetti delle scene e dei costumi, le foto e le testimonianze della prima rappresentazione, al Teatro Valle di Roma nel 1959, aprono il varco verso una dimensione sospesa tra realtà e sogno, storia e immaginazione. Qui si intrecciano passato, presente e futuro e possiamo ritrovare e riscoprire, attraverso i tenaci fili della memoria, la forza della vita e delle opere di Luigi Squarzina e il fascino esplosivo di un tempo di lotte e di speranza”.

Questo spettacolo deve la sua nascita e la sua ispirazione al Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Luigi Squarzina, che conclude in questa occasione il suo ricco percorso di eventi e iniziative. Sottolinea Elena Bucci: “Si sono intrecciati, in armonica collaborazione, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, la Fondazione Teatro Rossini di Lugo e la Fondazione Ravenna Manifestazioni che ringrazio per il prezioso sostegno e la qualità della vicinanza”».

Teatro Alighieri, via Angelo Mariani 2, Ravenna

Fondazione Giorgio Cini, Isola di S. Giorgio Maggiore, Venezia

Luigi Squarzina

Regista, autore di teatro, studioso e docente universitario, Luigi Squarzina è nato a Livorno il 18 febbraio 1922.

Laureatosi in Legge a Roma nel 1945, si è contemporaneamente, diplomato regista, presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica e nel 1951 ha ottenuto una fellowship alla Yale University, con Alois Nagler, perfezionandosi nella ‘Theaterwissenschaft’.

Ventiduenne, subito dopo il saggio di regia all’Accademia, esordisce con una sua riduzione di Uomini e Topi di Steinbeck, primo spettacolo andato in scena nella primavera 1944, a Roma liberata.

Squarzina ha svolto un’attività registica intensa e innovatrice.

Ha fondato e diretto con Vittorio Gassman, dal 1952 al 1954, il Teatro d’Arte Italiano con un programma di classici e novità italiane, tra cui il primo Amleto integrale sulle scene italiane, con la sua traduzione eseguita durante il soggiorno a Yale.

Alla fine degli anni Sessanta, è stato tra i fondatori del D.A.M.S. di Bologna, dove ha insegnato Istituzioni di Regia.

Ha diretto dal 1962 al 1976, con Ivo Chiesa, il Teatro Stabile di Genova, dove ha creato alcuni importanti allestimenti tra cui il sartriano Il diavolo e il buon Dio, 1962, la sua Emmetì, 1965, causando roventi polemiche. In questo teatro ha indagato gli autori classici, offrendo una lettura innovativa e di intensa attenzione interpretativa, costantemente su base rigorosamente filologica.

Come Direttore Artistico del Teatro di Roma, dal 1976 al 1983, Squarzina ha promosso iniziative di tipo nuovo tra cui la ‘teatralizzazione dello spazio urbano’ come reazione contro il terrorismo, indicando, con l’Assessore Renato Nicolini, nella Estate Romana, un nuovo ruolo per gli Assessorati alla cultura.

Inoltre, ha contribuito al rinnovamento della scena lirica italiana lavorando con i maggiori enti lirici italiani e con teatri stranieri da Tokyo, alla Staats-Oper di Vienna, a Chicago e a Montecarlo.

È mancato a Roma nell’ottobre 2010 e per sua espressa volontà, la sua biblioteca, costituita da più di 5.000 volumi, è stata donata all’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Cini nel 2011.

Info: https://www.cini.it/istituti-e-centri/comitato-nazionale-luigi-squarzina

Scheda: Romagnola

Un racconto in musica ispirato al testo omonimo, alle opere, alla vita e al tempo di Luigi Squarzina

elaborazione e regia Elena Bucci

con Elena Bucci, Marco Sgrosso

e con Nicoletta Fabbri, Agata Marchi, Valerio Pietrovita

musiche originali eseguite dal vivo Christian Ravaglioli

disegno luci Marco Rabiti

cura e drammaturgia del suono Raffaele Bassetti

scene e costumi Nomadea

collaborazione al progetto Nicoletta Fabbri

con l’aiuto di Francesca Pica

realizzazione e documentazione video Stefano Bisulli

con la collaborazione di Roberto Passuti

una co-produzione

Le belle bandiere, compagnia sostenuta da Regione Emilia-Romagna e Comune di Russi

Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Luigi Squarzina (1922-2022)

Istituto per il Teatro e il Melodramma, Fondazione Giorgio Cini di Venezia

Fondazione Teatro Rossini di Lugo

Fondazione Ravenna Manifestazioni

In collaborazione con

Fondazione Gramsci, Roma e Biblioteca Museo dell’Attore, Genova

Si ringrazia il Teatro Comunale di Russi

Info:

Istituto per il Teatro e il Melodramma

Email: teatromelodramma@cini.it

Telefono: +39 041 2710236

Giuseppe Longo

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