Palermo – In scadenza l’appalto per la vigilanza all’aeroporto Falcone-Borsellino e la nuova gara è in aggiudicazione. La Filcams ha inviato nel mese di luglio una richiesta di incontro alla Gesap, esprimendo preoccupazione e ritenendo necessario un confronto preliminare sulla procedura di aggiudicazione dell’appalto. Si parla di una commessa dal valore di 27 milioni di euro, che durerà 4 anni, con circa 150 lavoratrici e lavoratori coinvolti.
La nota era stata inviata pure al Comune di Palermo, per sensibilizzare il principale azionista di Gesap. Finora, però, la Filcams Cgil Palermo non ha ottenuto risposta dall’ente appaltante.
Lunedì scorso si è svolta una partecipata assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori. La Filcams, su mandato delle maestranze coinvolte nell’appalto, ha indetto per lunedì 23 settembre dalle ore 10 alle ore 14 un sit-in di protesta davanti al centro direzionale della Gesap. Il sindacato si riserva di mettere in atto ulteriori forme di mobilitazione.
Il sindacato, in vista del cambio appalto, ha chiesto il confronto con l’azienda a tutela dei livelli occupazionali e salariali. “La nostra richiesta – spiegano il segretario generale Filcams Cgil Palermo Giuseppe Aiello e il segretario provinciale Manlio Mandalari – è finalizzata a determinare le migliori condizioni per proseguire nel confronto. Valutando la consistenza dell’appalto in via di aggiudicazione, sarà possibile in anticipo individuare soluzioni condivise, a garanzia e tutela di tutte le maestranze coinvolte nel servizio. La contrattazione d’anticipo, ha già dato i suoi frutti lì dove è stata praticata sul territorio, con le conseguenti ricadute positive per le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti”.
La Filcams ha pertanto chiesto di poter acquisire copia delle delibere di aggiudicazione dell’appalto in scadenza, del progetto economico tecnico-prestazionale e di fattibilità presentato dall’Ati attualmente affidataria composta da Ksm, Sicuritalia Ivri e Metronotte d’Italia, dei piani di intervento e del capitolato, per un monitoraggio e una verifica dei servizi garantiti.
“Chiediamo – spiega la Filcams – che per l’appalto in questione si faccia riferimento alla centralità del Ccnl di categoria e al rispetto dei livelli salariali, che tenga conto del recente rinnovo del contratto, scaduto da 8 anni. Le nuove tabelle salariali dovranno essere in armonia con il valore economico della commessa, salvaguardando la sostenibilità sociale ed economica del lavoro e di tutti i servizi compresi nell’appalto”.
La Filcams, ricordando che il codice dei contratti pubblici prevede già l’obbligo di inserimento nei bandi di gara della clausola sociale a garanzia della continuità e della stabilità occupazionale, con il sit-in intende richiamare Gesap alle proprie responsabilità: “La più importante conquista del codice dei contratti pubblici è certamente l’esclusione dei costi della manodopera, oltre all’esclusione già prevista dei costi per la sicurezza, dai ribassi operati dalle aziende aggiudicatarie. Questo di fatto attesta che il rischio di impresa non può e non deve incidere sui livelli occupazionali e salariali delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati sugli appalti”.
Anche in passato la Filcams ha stigmatizzato il “silenzio” di Gesap sulla conduzione dell’appalto. “Abbiamo richiamato più volte la società dei servizi aeroportuali alla propria sensibilità solidale in relazione a problemi insorti, che hanno determinato irregolarità e ritardi sul pagamento degli stipendi da parte di una delle società in Ati attualmente sull’appalto”.