Cgil e Filt: “Atto gravissimo. Il nostro sindacato indisponibile a girarsi dall’altra parte se di mezzo c’è la salute e la sicurezza dei lavoratori”
Carini (Palermo) – Manifestazione in corso davanti ai cancelli della Newcoop di Carini, l’azienda che gestisce la logistica per Conad Sicilia. La Cgil Palermo e la Filt Cgil Palermo, assieme alle altre categorie, stanno partecipando al presidio indetto per tutta la mattinata davanti ai cancelli dell’azienda, nella strada provinciale 3 bis dell’agglomerato industriale di Carini, per protestare contro il licenziamento di un lavoratore, Rsa della Filt Cgil, e le sanzioni disciplinari decise dall’azienda per altri cinque.
Al centro del confronto acceso con la Newcoop, problematiche legate alla salute e sicurezza e all’organizzazione del lavoro nel mese di agosto.
In occasione del presidio, la Cgil e le sue categorie, oltre a chiedere il ritiro del provvedimento, che è stato impugnato, stanno manifestando la solidarietà attiva del mondo del lavoro a Francesco Loria, il rappresentante sindacale di lungo corso licenziato ad agosto e per difendere “la dignità e la prerogativa dei nostri valori etici e politici”.
“Oltre al merito del singolo episodio, il segnale che si vuol dare non è solo ai lavoratori ma anche alla nostra organizzazione e al modo di fare sindacato indisponibile a girarsi dall’altro lato, soprattutto quando di mezzo c’è la salute e la sicurezza dei lavoratori“, dicono il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il segretario generale Filt Cgil Palermo Fabio Lo Monaco, presenti al sit-in.
A chiedere il ritiro del provvedimento e a manifestare sostegno e solidarietà alla Rsa della cooperativa Newcoop è anche il segretario generale Fil Cgil nazionale Stefano Malorgio: “E’ un atto gravissimo e inaccettabile. Come Filt Cgil sosterremo ogni iniziativa che le nostre strutture territoriali di Palermo e regionaoli della Sicilia decideranno di intraprendere in difesa del nostro iscritto. Il caso lo porteremo all’attenzione dell’associazione datoriale nazionale della cooperazione, perché contribuisca fattivamente a risolverlo”.
Tutto questo è accaduto alla Newcoop, società cooperativa della logistica, affiliata alla Lega delle Cooperative, che conta circa 200 dipendenti, molti dei quali aderiscono alla Filt Cgil, che si è caratterizzata per un significativo protagonismo sui temi del rispetto dei contratti e in particolare, per il rispetto delle norme di sicurezza.
Nello specifico, lo scorso mese di agosto, l’azienda, “in maniera evidentemente strumentale”, ha chiesto prestazione nelle giornate festive e ricevuta la disponibilità dei dipendenti, cambiava poi gli orari dei turni giornalieri, “senza preventivo confronto con le rappresentanze sindacali, facendoli ricadere proprio nelle ore più calde”.
“Considerato che – aggiungono Ridulfo e Lo Monaco – le alte temperature registrate nei capannoni in alcune ore del giorno in particolare, come dimostra anche la cronaca recente, possono essere elemento di malessere o, nei casi più gravi, di incidenti, anche mortali, sul lavoro, è stato chiesto un confronto all’azienda, acceso nei toni, ma mai al di là delle relazioni civili. Per tutta risposta, l’azienda, ha proceduto al licenziamento del nostro rsa, inventando presunti atteggiamenti violenti che mai sono appartenuti al nostro modo di intendere le relazioni sindacali, neanche quando queste sfociano nel conflitto sociale”.
A nulla sono servite le numerose interlocuzioni, andate avanti per tutto agosto e fino al 9 settembre, finalizzate a riportare su un terreno più adeguato la discussione in atto. La posizione esplicitata dall’azienda è stata quella di “voler dare un segnale ai lavoratori” e di essere, quindi, indisponibili al ritiro del licenziamento.
Oltre ad aver impugnato i provvedimenti disciplinari, insieme all’assemblea dei lavoratori della Newcoop è stato deciso di indire un pacchetto di 24 ore di sciopero. Oggi la prima giornata, con 8 ore di astensione e presidio davanti ai cancelli. Al presidio sono presenti tutte le categorie della Cgil e sono intervenuti i sindaci di Capaci e di Carini Pietro Puccio e Giovì Monteleone e Giovanni Impastato.