“ho capito benissimo qual e’ l’iter e che cosa sta succedendo. e’ opportuno, pero’, che il civico consesso sia messo nella condizione di potere valutare la questione prima e non solo dopo”
Ragusa – “Non è certo il consigliere Firrincieli che non ha capito e che, piuttosto, sa benissimo che cosa è previsto dalla normativa vigente, compreso il passaggio in seno al civico consesso alla conclusione dell’iter. Quando chiediamo la revoca e l’annullamento del bando lo facciamo, senza che qualcuno rigiri la frittata, perché sarebbe opportuno che il Consiglio comunale si determini o comunque valuti con attenzione la delicata questione, prima che sia emesso uno strumento del genere, al fine di comprendere se abbia un senso strategicamente che il castello di Donnafugata sia gestito nella modalità che l’azienda proponente ha rappresentato”. Lo dice il consigliere del movimento Cinque Stelle, Sergio Firrincieli, controreplicando al sindaco di Ragusa sulla vicenda che vede in primo piano il futuro dell’antico maniero. “Ecco perché, proprio prima dell’invio della nostra comunicazione – ancora Firrincieli – abbiamo protocollato, il 19 agosto scorso, una richiesta di convocazione delle commissioni consiliari competenti in materia, vale a dire Affari generali, Bilancio e Cultura, per esaminare da vicino le questioni contrattuale, economica e di pianificazione. Ciò per comprendere se una proposta come quella avanzata potrebbe essere di gradimento per la città e, soprattutto, se si tratta di una proposta conveniente dal punto di vista dell’ente di palazzo dell’Aquila ovvero se la stessa possa essere migliorabile. Quindi, il consigliere Firrincieli comprende molto bene quello che sta accadendo come parimenti hanno fatto i numerosi ragusani che continuano a leggere le carte pure nel mese di agosto. La nostra attività di ispezione e controllo prosegue anche in piena estate e ciò ci fa ritenere che una migliore valutazione di tutta la questione sia necessaria per comprendere come è meglio agire a solo ed esclusivo vantaggio del nostro ente comunale. Questo va fatto, secondo noi, perché tutto il resto rischierebbe di penalizzarci. E ciò non andrebbe bene”.