Raoul Russo: “un vecchio e insopportabile ritornello ormai fuori moda, che certa sinistra riattualizza pericolosamente”
Palermo – “Istigare alla violenza è reato. Questo è un assunto incontrovertibile dal quale nessuno dovrebbe prescindere. Purtroppo tentare di spaccare la testa degli avversari politici è tornato di moda, tanto all’estero quanto in Italia. Finito il richiamo sessantottino di ‘Contessa’, canzone di Paolo Pietrangeli che incitava a scendere in piazza col martello e ‘picchiare con quello’, esaurita l’aura rivoluzionaria di un periodo storico che ha preso per mano il terrorismo e ce lo ha impacchettato in confezione regalo, qualche non ingenuo nostalgico del ‘cranio dell’avversario sfondato’ si permette di incitare all’odio sulle sue pagine social e di partecipare a roghi simbolici di Giorgia Meloni in piazza, nella dimensione più pericolosa possibile. Ma la cosa estremamente grave è che il soggetto che incita all’odio contro la polizia e la nostra Presidente del Consiglio, è un assistente parlamentare europeo, un soggetto politico pagato coi soldi dell’UE, il quale dovrebbe rappresentare tutt’altro rispetto a ciò che ha vigliaccamente rappresentato. Un comportamento pericoloso che stigmatizzo come uomo e come senatore della Repubblica, che auspico venga posto immediatamente all’attenzione dell’autorità giudiziaria. D’altronde cosa aspettarsi dall’assistente parlamentare della più famosa picchiatrice transnazionale? Solidarietà piena, pienissima alle forze dell’ordine, baluardo di legalità e sicurezza e a Giorgia Meloni, il cui lavoro importantissimo è riconosciuto nelle cancellerie di tutt’Europa ”. Lo ha dichiarato il senatore Raoul Russo, membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.