Termini Imerese (PA) – Il Carnevale di Termini Imerese dei “ruggenti” anni Novanta, fu contraddistinto dalla solerzia degli organizzatori che diedero alla manifestazione un impulso di energia. E la trasfusero non solamente al corpo delle maestranze, ma anche all’interno dei coreografici gruppi in maschera appiedati, i quali, accrebbero di numero e fecero da complemento ai carri allegorici in sfilata. I maestri cartapestai (ci riferisce l’ex carrista Giuseppe Aglieri Rinella) dal canto loro, si diedero da fare per presentare al vasto pubblico le loro opere, realizzando il meglio di quello che non si poteva fare. Primo fra tutti, la realizzazione di carri più grandi rispetto al passato. E, sempre nell’ambito delle maestranze locali, ci furono, oltre ai team emergenti, anche gruppi che al loro interno si frazionarono per divergenze di opinioni. In realtà, gli elementi fuoriusciti si mischiarono ai veterani, che li accolsero ben volentieri nei loro “clan”. Ciò nonostante, non mancarono equipe di “irriducibili”, che rimasero uniti, e rigettarono ogni tipo di fusione. Pertanto, ci si ritrovò a lavorare, e sembra davvero un paradosso, persino con soggetti che collaborarono sia con la propria squadra e sia per così dire con gli staff “avversari”.
Altre peculiarità di questo bilustro furono le manifestazioni collaterali annessi all’evento carnascialesco, come spettacoli musicali ed esibizioni live.
La tematica che i maestri cartapestai affrontarono in questo decennio fu: l’immancabile satira politica locale, nazionale ed estera, e il mondo favolistico dei cartoni animati.
I lavori per la realizzazione dei carri carnascialeschi (circa una decina) ebbero inizio, sempre a partire dal mese di dicembre. E agli inizi di questo nuovo decennio fu utilizzata sempre l’autorimessa sita all’interno dell’ex Caserma La Masa. Però, in seguito, le maestranze si avvalsero dell’ampio garage, adibito per i mezzi pesanti, ubicato in via dei Mulinelli, nei pressi del cimitero comunale.
Per le sfilate dei carri allegorici (continua a raccontarci il nostro intervistato) ci fu una variante nel circuito cittadino che interessò la parte bassa della città. Ma andiamo per ordine. Il circuito classico rimase immutato per Termini Alta, ovvero: i carri partirono da Piazza S. Antonio, percorsero la via Vittorio Amedeo, Piazza Umberto I, il tratto di via Mazzini, e giunsero a Piazza Duomo. Poi, cambiando direzione, si avviarono per via Garibaldi. Quindi, dopo che quest’ultima via fu attraversata, si immisero nuovamente in via Inguaggiato, Piazza Umberto I e così di seguito per altre volte, compiendo in totale 2 o 3 giri.
Per Termini Bassa, invece, rispetto agli anni Ottanta, il tragitto fu modificato per necessità. Infatti, i carri essendo di dimensioni più grandi, indussero gli organizzatori ad optare saggiamente per un circuito più ampio che avrebbe soddisfatto non solo la buona visione dei tanti visitatori che vi accorsero, ma anche per la sicurezza urbana e l’incolumità pubblica.
Come per gli scorsi decenni: ’50, ’60, ’70, e ‘80 a gestire l’organizzazione del Carnevale (1) furono (ad eccezione degli anni “Cinquanta”, tramite l’azione il Comitato del Carnevale, e “Sessanta” con l’intervento della la Pro Termini), la locale Pro Loco.
E fin qui è il resoconto di quanto ci ha esposto l’ex carrista Giuseppe Aglieri Rinella.
Ma, l’episodio più rilevante degli anni Novanta fu il rinvenimento da parte dello scrivente, a casa del collezionista Francesco La Mantia, di alcuni certificati di pagamento, intestati allo storico, poligrafo, paletnologo ed etnologo Giuseppe Patiri (2) (3) (4) tra cui figurava una ricevuta più vecchia rispetto alle altre, datata, gennaio 1876.
Questo episodio fu davvero una reale svolta circa la tangibile prova documentale sulle vere origini della kermesse termitana.
Tuttavia nel 1997, attraverso un noto talk show (5), il nostro carnevale, venne spacciato dall’alto dello scranno per “Il più antico di Sicilia”. La dichiarazione di per sé, si dimostrò ai fini storici, alquanto impropria, avventata e frettolosa. E in seguito, tale slogan fece cassa di risonanza e fu la prosecuzione di un “circolo vizioso” che i suoi artefici già avevano progettato con un “programma messo in agenda”.
La pianificazione fu portata avanti attraverso un gruppo di pressione (oggi, costituito principalmente da “over seventy”), che condizionò e condiziona a tutt’oggi i principali apparati organizzativi della kermesse carnascialesca cittadina. Ma questa è un’altra storia da raccontare nel prosieguo dei nostri articoli work in progress.
Note:
(1) Giuseppe Longo 2012, Vito Salvo una vita spesa per la “sua” Termini Imerese, MadonieLive, 1 giugno.
(2) Giuseppe Longo, 2010, Gli albori del Carnevale di Termini Imerese La “Società del Carnovale”, Sicilia Tempo anno XLVIII n.470, 2010.
(3) Giuseppe Longo 2015, Il Carnevale di Termini Imerese nel XIX secolo: nuovi contributi documentari ad una storia che si va dipanando, Cefalunews, 17 febbraio.
(4) Giuseppe Longo2018,Nuove acquisizioni documentarie sulle origini della manifestazione carnascialesca termitana, a 20 anni dalla mostra “Un Carnevale antico”, Cefalunews, 24 marzo.
(5) Giuseppe Longo 2023, Il nuovo imperativo del 2023: buttiamo un quarantennio di fake news sul Carnevale di Termini Imerese!, Cefalunews, 11 gennaio.
Bibliografia e sitografia:
Calogero Di Mino e Giuseppe Cocchiara,Ove il cedro fiorisce, Edizioni Remo Sandron, 298 p. 1925.
Arturo Lancellotti, Feste tradizionali, Società Editrice Libraria, 1951.
Luigi Ricotta, Aspetti del folklore di Termini Imerese, Università degli Studi di Palermo, Facoltà di Lettere, Relatore prof. Giuseppe Cocchiara, A.A. 1956-57, Tesi di Laurea inedita, 268 p.
Giuseppe Navarra, “Termini com’era” GASM, 352 pp. 2000.
Giuseppe Longo 2023, I proclami dei Carnevali di Firenze e Termini Imerese: Giuseppe Patiri e la Toscana, Cefalunews, 4 dicembre.
Giuseppe Longo 2024, Termini Imerese, “U’ ponti da lavata râ lana” per antonomasia ed i nostalgici Nanni di Carnevale di un tempo, Cefalunews, 18 luglio.
Foto di copertina: Carro allegorico dedicato alla figura inconfondibile dell’onorevole Giulio Andreotti (Roma, 14 gennaio 1919 – ivi, 6 maggio 2013).
Foto a corredo dell’articolo:
Carnevale 1999. Da notare sul carro dei “Nanni”, il Presidente della Pro-Loco di Termini Imerese, Gaetano Schifano e l’Assessore alla Cultura del Comune di Termini Imerese, la compianta Rosa Maria Dentici Buccellato.
Giuseppe Longo