Raoul Russo: “la mafia va combattuta anche sul piano della comunicazione sui social”

Palermo – “Quella di Totò Riina jr non è può essere derubricata a una semplice boutade ferragostana. In quel gesto, in quel post, sono racchiusi un messaggio potenzialmente mafioso e sembra configurarsi come una sfida allo Stato. Non vi è niente di casuale in quell’oltraggio alla memoria di un degno figlio della società civile, di un uomo che per sfidare il potere occulto della mafia ha messo sul piatto della bilancia la propria vita. Dobbiamo innalzare l’asticella dell’attenzione anche sul piano della comunicazione sui social media, perché lì, in quella rete immensa di interazioni possono passare, inosservati, messaggi che portano la firma sulfurea di Cosa nostra: “il mezzo è il messaggio” diceva Mc Luhan, padre dell’odierna comunicazione di massa, e il post di Riina jr ha inteso nascondere qualcosa di molto più pericoloso rispetto a un semplice messaggio estivo da condividere sui social. Oltre a offendere la memoria del giudice Terranova si è voluto ribadire il fronte mafioso che si oppone allo Stato. Noi vigileremo, onore a Cesare Terranova. Certamente ha fatto bene l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Walter Rà, a prendere pubblicamente posizione contro questo ennesimo oltraggio alla comunità corleonese”. Lo ha dichiarato il senatore Raoul Russo, membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.

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