Messina – Il 14 agosto di ottant’uno anni fa l’esercito tedesco era in ritirata. Dopo lo sbarco alleato in Sicilia del 10 luglio 1943, i tedeschi si andavano ritirando in direzione di Messina, lungo le strade statali 113 e 114, da Palermo e da Catania, saccheggiando e uccidendo civili e carabinieri italiani.
Mercoledì 14 agosto, a ottant’uno anni di distanza, l’Anpi di Messina ricorda due episodi di quella cruenta e brutale ritirata. Alla stessa ora, alle 19, partecipa a due iniziative di commemorazione delle vittime della barbarie nazista.
Il 14 agosto 1943, viene ucciso a Sant’Alessio Siculo il parroco, don Antonio Musumeci, con altri due civili che il parroco aveva provato a difendere perché minacciati dai tedeschi. Anni fa, con una relazione di monsignor Giuseppe Scarcella, si proponeva l’inserimento di don Musumeci nel Martirologio dei Martiri del XX secolo e, se la Congregazione delle Cause dei Santi lo ritenesse opportuno, nel “Martirologio romano”. Un paio di anni fa una petizione di circa 600 cittadini, raccolte dalla sezione locale dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, consegnata al parroco Luciano Zampetti, ha provato a rilanciare questa proposta. Successivamente l’ANPI di Messina, nelle persone del presidente e del suo vice, hanno incontrato il Vescovo ausiliare don Cesare Di Pietro per sostenere l’inizio dell’iter contemplato dalla Chiesa per il processo di beatificazione previsto per i martiri cristiani: successivamente a tale incontro il Vescovo di Messina ha acquisito le 600 firme che erano rimaste sconosciute alla Diocesi per tre anni.
Mercoledì 14 agosto 2024, alle ore 19 durante la celebrazione nella chiesa parrocchiale di S. Maria delle Grazie di S. Alessio Siculo, officiata dal parroco mons. Letterio Maiorana, saranno ricordati il sacrificio e l’opera pastorale di don Antonio Musumeci.
L’ANPI sarà presente con una delegazione del comitato provinciale e della sezione locale della zona jonica.
Le sezioni ANPI messinesi e la CGIL, anche quest’anno, ricordano la strage di Chiusa Gesso (Orto Liuzzo), compiuta dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, il 14 agosto 1943. Le vittime furono cinque carabinieri e un civile. Un altro carabiniere, Santo Graziano, si salvò poiché i tedeschi lo credettero morto.
Vittime: • Antonino Caccetta, 33 anni, carabiniere • Antonino Da Campo, 29 anni, carabiniere • Stefano Giacobbe, 40 anni, civile • Nicola Pino, 33 anni, carabiniere • Tindaro Ricco, 43 anni, carabiniere • Antonio Rizzo, 42 anni, carabiniere.
Per 80 anni questo eccidio è stato cancellato dalla memoria della città di Messina e del Paese; nonostante fosse stata aperta un’inchiesta della magistratura militare, gli assassini non furono mai individuati.
In tempi recenti il ritrovamento delle carte processuali, un articolo sulla rivista dell’Arma dei Carabinieri e vari articoli sulla stampa locale e nazionale hanno fatto riemergere il ricordo di questa strage caduta nel dimenticatoio e rimasta impunita.
L’ANPI e la CGIL avendo tra i loro compiti storici quello di tenere viva la memoria del grande sacrificio di vite umane che ha accompagnato il secondo conflitto mondiale, la caduta della dittatura e la creazione della nostra Democrazia, hanno assunto l’iniziativa di ricordare alla cittadinanza di Messina e al Paese questi tragici avvenimenti con una lapide in cui sono riportati i nomi delle vittime all’interno di un’opera artistica. Detta lapide è stata scoperta in occasione di una rievocazione che si è tenuta un anno fa, a ottanta anni dalla strage.
Mercoledì 14 agosto 2024, alle ore 19, sul sagrato della chiesa della Madonna di Montalto a Orto Liuzzo, si terrà una breve cerimonia commemorativa, per ricordare, assieme ai parenti delle vittime, gli innocenti caduti nell’eccidio. Dopo gli interventi di Giuseppe Martino, presidente provinciale dell’Anpi, di Patrizia Caminiti, presidente della sezione Anpi di Messina, e di Pietro Patti, segretario provinciale della Cgil, si terrà un momento di preghiera a cura della Comunità di S. Egidio.