Palermo – “Il Consiglio comunale ieri avrebbe potuto votare una mozione che a partire dall’invito al governo nazionale a legiferare sul riconoscimento dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali, grazie al contributo di alcune delle più rappresentative associazioni del movimento LGBTQI+, vuole impegnare l’amministrazione comunale su una serie di azioni concrete per la promozione dei diritti delle persone che appartengono a questa comunità.
Tra le altre, anche il riconoscimento degli alias, che non sono affatto nomi fittizi per reinventare identità, bensì uno strumento di tutela per persone trans che aspettano anni per avere una rettifica anagrafica e che il comune può essere riconoscere un difficile percorso personale, come già in altri comuni è possibile fare, nel pieno rispetto della normativa e che non muta i documenti personali ma semmai la denominazione all’esterno. Diritto riconosciuto pure dall’ultima contrattazione collettiva della pubblica amministrazione.
Precisando che non ci piegheremo alla logica di una gerarchia tra i diritti, perorata oggi da una parte della maggioranza che sostiene Lagalla e dietro cui si nasconde soltanto la vera natura dell’alleanza che governa a Palermo, ribadiamo che impegnarsi su un fronte non dovrebbe mai impedire di affrontare altri temi altrettanto cruciali.
Quanto accaduto ieri mattina evidenza dunque nuovamente le contraddizioni interne alla maggioranza di Lagalla, incluse quelle sui diritti civili, che devono essere affrontate.
Non si può essere tutto e il contrario di tutto. E non si può accettare l’idea che certi temi non siano di competenza comunale solo perché non riguardano la gestione del potere, che sembra essere l’unico collante di questa maggioranza, tenuta insieme con lo scotch.
Occuparsi di questioni sociali e civili non esclude la possibilità di affrontare le numerose emergenze irrisolte che l’amministrazione Lagalla sta accumulando, piegando la città sotto il peso delle loro inefficienze.
Sono però soddisfatta di constatare che anche parti significative della maggioranza condividono le nostre preoccupazioni riguardo alla cattiva attuale amministrazione. E non vediamo l’ora di discutere apertamente di queste problematiche, come abbiamo chiesto più e più volte. Tuttavia, ciò che impedisce un confronto sul testo non sono le mozioni, bensì dal sottrarsi di chi ha responsabilità dal dibattito in aula, come accade per l’emergenza rifiuti”. Lo dichiara la Consigliera comunale del Partito Democratico Mariangela Di Gangi