Roma – Dal 2006 ogni anno l’Uaar (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) conferisce un prestigioso riconoscimento al film che, tra quelli presentati alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, meglio rappresenta e promuove i valori fondamentali dell’associazione. Il Premio Brian, giunto con orgoglio alla sua diciannovesima edizione, prende il nome dal celebre film satirico del 1979 dei Monty Python, “Brian di Nazareth”: un’opera iconica che ha saputo, con umorismo e intelligenza, esplorare le tematiche controverse legate alla religione e alle sue parabole, involontariamente così comiche.
Il Premio Brian è un premio collaterale ufficiale che viene assegnato a “un film che evidenzi ed esalti i valori del laicismo, come la razionalità, il rispetto dei diritti umani, le libertà di coscienza, di espressione e di ricerca, e il principio di pari opportunità, senza le frequenti distinzioni basate sul sesso, sull’identità di genere, sull’orientamento sessuale e sulle concezioni filosofiche o religiose”.
Il nostro premio celebra l’eccellenza cinematografica, ricordando l’importanza di un approccio laico alla cultura, che l’Uaar sostiene con rigore e passione, essendo la laicità un pilastro fondamentale per una società aperta, inclusiva e democratica, nella quale ogni individuo può esprimere liberamente le proprie idee e vivere senza pregiudizi.
Con il Premio Brian, l’Uaar ribadisce, attraverso il potere universale del cinema, il suo impegno a promuovere una società rispettosa delle diversità e libera da dogmi.
Presidente della giuria è Paolo Ferrarini, accompagnato da altri illustri giurati selezionati dall’associazione per le loro competenze in ambito culturale e cinematografico: Irene Tartaglia, professionista dell’industria cinematografica, già responsabile della Comunicazione interna Uaar, Enrica Berselli, già responsabile eventi Uaar, il critico cinematografico Glauco Almonte, l’esperto di spettacolo Carmelo Lucchesi e Joana Fresu de Azevedo, esperta di promozione cinematografica e cortometraggi.
Si aggiungono alla giuria da remoto Micaela Grosso, che sulla rivista dell’Uaar Nessun Dogma scrive proprio di cinema, ed Emanuele Albera. Da Mestre visioneranno e valuteranno con le lenti della laicità i film in concorso i soci del circolo di Venezia, Maria Teresa Crisigiovanni, giornalista, e Giuseppe Indelicato, docente di arte.
La consegna del Premio Brian rappresenta un momento significativo e unico nel suo genere all’interno del prestigioso Festival del Cinema di Venezia, sancendo la concreta presenza della nostra associazione anche nel mondo della cultura. Questo evento fornisce l’occasione per riflettere sull’importanza della libertà di pensiero e di un approccio razionale alla cultura, che sia più giusto, più umano, più laico.
Il film che ha vinto lo scorso anno il Premio Brian è stato “Tatami – Una donna in lotta per la libertà” di Zahra Amir Ebrahimi e Guy Nattiv.