Palermo – Le connessioni tra mafia e droga a livello locale, ma anche internazionale nel libro “Mafia&Droga. Lo stato delle cose – Rapporto 2024″ (Mediter Italia edizioni). La presentazione giovedì 1 agosto in piazzetta Bagnasco.
Sarà presentato alle 18 di giovedì 1 agosto, in piazzetta Bagnasco, “Mafia&Droga. Lo stato delle cose – Rapporto 2024″ a cura di Umberto Santino, Giovanni Burgio, Giovanni La Fiura e Ni no Rocca. Un viaggio nel mondo delle sostanze stupefacenti spiegando il percorso che fanno per raggiungere la piazza di Palermo, passando dalle tante sparse nel mondo, ma anche un racconto attraverso la storia delle droghe e di come le mafie, anche attraverso la suddivisione per “famiglie” del territorio palermitano, hanno ancora tanto potere.
Quattro i punti di vista, i tagli e le notizie che ci offrono gli autori, capaci di offrirci un testo dal valore saggistico e informativo tra i più completi e aggiornati del momento.
A dialogare con i curatori del volume sarà la giornalista Gilda Sciortino.
Un’altra occasione, per la comunità di cittadini più attenti a determinati argomenti, di trascorrere un pomeriggio estivo in un contesto di confronto e arricchimento. Una delle iniziative del ricco cartellone, che ha come sponsor Cappadonia Gelati e Liberto Motisi fiori. A collaborare per le presentazioni editoriali, invece, la libreria Modus Vivendi e I Love Sicilia.
Il libro
«I materiali raccolti in questo dossier possono avere varie chiavi di lettura: lo stato attuale della mafia, la produzione e il consumo di droghe, il ruolo della società civile, l’azione delle istituzioni.
Il traffico di droga – scrive Umberto Santino nella prefazione al libro – ha segnato uno snodo fondamentale per l’evoluzione del fenomeno mafioso, poiché ha indotto una lievitazione dell’accumulazione illegale, paragonabile a quella derivante dal proibizionismo degli alcolici degli anni ’30 negli Stati Uniti. La droga era, e rimane, un fenomeno-calamita, che coinvolge una lunga schiera di soggetti e di gruppi sociali. Già prima, il traffico di stupefacenti comprendeva una serie di figure esterne a Cosa nostra; ora, soprattutto per la produzione e lo smercio di un derivato della cocaina, il crack, sono coinvolti interi gruppi familiari, anche i bambini, che, in mancanza di risorse legali, praticano attività illegali, che costituiscono gran parte dell’economia reale di una città come Palermo».
Dall’introduzione di Umberto Santino
Gli autori
Umberto Santino
Fondatore, con Anna Puglisi, del Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato” di Palermo, il primo centro studi sulla mafia e altre forme di criminalità organizzata sorto in Italia, e del “No mafia Memorial”. È autore di vari scritti, tra cui: Dietro la droga (1993), con Giovanni La Fiura, La borghesia mafiosa (1994), Storia del movimento antimafia (2000, 2009), Dalla mafia alle mafie (2006), Mafie e globalizzazione (2007), La mafia dimenticata (2017).
Giovanni La Fiura
Dagli anni ’80 collabora alle iniziative e ai progetti di ricerca del Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato”. Tra le sue pubblicazioni: La mafia come metodo e come sistema (1989), insieme ad Amelia Crisantino, L’impresa mafiosa: dall’Italia agli Stati Unit (1990), Dietro la droga (1993) e Droghe e mafie, bibliografia ragionata e annotata su narcotraffico e criminalità organizzata (1993), tutti e tre insieme a Umberto Santino.
Giovanni Burgio
Di formazione storico-sociologica nell’ambito delle Scienze Politiche, è da sempre impegnato nella politica e nell’antimafia. Collabora con numerose riviste e periodici. Come ricercatore del Centro Siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato”, si è specializzato negli studi e nell’approfondimento del fenomeno mafioso. Autore del saggio di storia orale Pio La Torre. Palermo, la Sicilia, il PCI, la mafia (2010), edito dal Centro Studi e Iniziative Culturali “Pio La Torre”.
Nino Rocca
Professore, oggi in pensione, di storia, filosofia e psicologia, è uno dei fondatori del Centro sociale “S. Saverio”, all’Albergheria di Palermo, quartiere a rischio, dove si è occupato in modo particolare del recupero dei minori coinvolti nella criminalità mafiosa. Da anni si occupa di giovani dipendenti dalle sostanze stupefacenti. Uno dei primi casi è stato quello di Noemi Ocello, morta il 5 dicembre del 2020 a Palermo.