Lucca – Oggi affidiamo il ricordo del giovanissimo Davide Sannino, ucciso nel 1996 a Massa di Somma in provincia di Napoli dalla camorra, alle parole di una studentessa calabrese, Beatrice Moschella, della classe I sez. D, del Liceo scientifico Filolao di Crotone.
“Il 19 luglio del 1996, a Massa di Somma presso Napoli, il diciannovenne Davide Sannino viene assassinato qualche giorno dopo il diploma e dopo l’esito positivo dei test per diventare Carabiniere. Ebbene sì, Davide da grande voleva fare il carabiniere, una professione nobile a tutela dei cittadini e della legalità. Quella sera del 19 luglio, Davide era contento, stava realizzando i suoi sogni, e così decise di condividere quella gioia con i suoi amici festeggiando in una piazza di Massa di Somma. Mentre i ragazzi gioiscono per la fine del percorso scolastico arrivano dei delinquenti con l’intento di rapinare i ragazzi e di farsi consegnare i motorini. Davide consegna le chiavi al rapinatore guardandolo negli occhi, questo gesto viene preso come una sfida, cosi il delinquente perde la testa e gli punta la pistola alla fronte e gli spara; dopo tre giorni di coma, Davide morì.
E così mentre i malviventi sono stati subito arrestati e condannati, per quanto riguarda la giustizia civile, purtroppo ancora dopo 28 anni dalla morte non si è riusciti a raggiungere una soluzione definitiva anche per i troppi errori giudiziari commessi. Sappiamo così che mentre al suo assassino, il ventisettenne Giorgio Reggio, è stata inflitta una condanna pari a trent’anni, il risarcimento di 500 mila euro dovuto ai familiari di Davide previsto dalla sentenza civile non è mai stata notificata ed eseguita. Certamente sapere il nome dell’assassino e dei complici di Davide per i suoi amici e la sua famiglia non è abbastanza perché ancora chiedono a gran voce una giustizia piena, una giustizia che conferisca il giusto risarcimento, una giustizia che cerchi di prevenire atti mostruosi e insensati come quello che ha strappato la vita a Davide e a molti altri innocenti. Noi studenti riteniamo importante che si arrivi finalmente ad una conclusione e che si restituisca dignità alla memoria di Davide Sannino”
Davide era un ragazzo perbene, tanti sogni nel cassetto e la voglia di diventare da grande un servitore dello Stato a tutela della legalità. Ebbene questi sogni sono stati infranti da un gruppo di criminali che misero fine ad una giovane vita senza alcuna motivazione. Una pallottola gli perforò la testa. Un gesto atroce fatto con una freddezza agghiacciante senza alcun pentimento, una violenza inaudita. Colui che ha sparato sapeva certamente quello che avrebbe causato con quell’azione; era d’altronde cresciuto da “muschillo” come vedetta o come trasportatore di armi nei rioni napoletani più difficili. Potenziare il tema della legalità nella scuola pubblica e incentivare i progetti per il recupero degli studenti a rischio criminalità sono l’unica possibilità per offrire un’alternativa di vita diversa e un autentico riscatto ai tanti che desiderano un futuro onesto.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani rileva come il progetto “#inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità” stia diffondendo tra le giovani generazioni volti, storie, episodi veramente straordinari per la loro valenza educativa.
Prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU