Bagheria ha ricordato Filippo  Salvi, maresciallo capo dei carabinieri caduto in servizio nel 2007

Bagheria (Pa) – Nonostante siano passati 17 anni dalla sua morte Bagheria ricorda sempre con grande commozione ed affetto il maresciallo capo dei Carabinieri Filippo Salvi . Non solo perché era un professionista dell’Arma, un militare integerrimo ma anche perché era un giovane pieno di vita e solare. Alla presenza della madre, Lorenzina Vitali e della sorella Francesca, con una cerimonia organizzata dall’Arma dei Carabinieri di Bagheria con la collaborazione del Comune di Bagheria, presso la piazzetta che è stata a lui intitolata (zona via Mattarella), si è celebrato il ricordo del carabiniere Filippo Salvi.

Contare sul ricordo e l’esempio di chi, per il futuro e la sicurezza di tutti, ha donato la propria vita. Questo è il sentimento e la consapevolezza che hanno accompagnato il ricordo di Filippo Salvi, maresciallo dei carabinieri del R.O.S., al quale l’anno scorso è stata intitolata la piazza dove anche quest’anno si è svolta la sua commemorazione seguita da una santa messa alla parrocchia del Santo Sepolcro.

Aveva 36 anni “RAM” (il nome in codice di Filippo Salvi, chiamato così dai colleghi carabinieri del ROS per la sua vasta preparazione nel settore dell’informatica) quando, nella notte del 12 luglio 2007 a Bagheria, su una parete rocciosa di monte Catalfano, morì in seguito ad una caduta in un dirupo, durante un’operazione antimafia. A 17 anni da quel tragico evento, la comunità di Bagheria si è riunita nella piazza Salvi insieme ai parenti e alle autorità civili e militari in una solenne cerimonia cui erano presenti anche degli studenti delle scuole bagheresi. 

<<A nome di Bagheria ringrazio tutte le forze dell’ordine perché ci rendete orgogliosi di far parte dello Stato Italiano>> – ha detto il sindaco di Bagheria, FIlippo Maria Tripoli – Bagheria non è più la stessa, Bagheria è stata terra di famiglie mafiose che condizionavano non solo la nostra città ma l’intera regione, grazie all’attività di repressione delle forze di polizia, grazie all’attività di prevenzione anche da parte del mondo della scuola qui presente, possiamo dire che Bagheria non è più la stessa. Ancora c’è tanto da fare contro la criminalità organizzata – aggiunge il primo cittadino pensando anche alla lotta contro il traffico di stupefacenti – <<ma siamo speranzosi perché ognuno di noi, parte dello Stato, insieme alle forze dell’ordine, in una giornata come questa del ricordo del maresciallo Salvi, è testimonianza che il bene prevarrà sempre sul male. E’ solo questione di tempo, è un messaggio di speranza.>>. 

Alla cerimonia era presente il comandante provinciale dei carabinieri di Palermo il generale di brigata Luciano Magrini che ha salutato  il papà di Filippo Salvi, Giannino Bartolo Salvi, assente alla manifestazione per motivi di salute ed ha poi raccontato la vita professionale del carabiniere deceduto nel tragico luglio del 2007, ricordando anche la medaglia d’oro al valore e la promozione per meriti speciali a maresciallo capo.

<<Idealmente oggi è qui accanto a noi>> – ha detto Magrini – <<Non lo abbiamo mai dimenticato, ispira le nostre azioni ed è una stella polare alla quale tutti noi dell’arma territoriale e i colleghi e amici del Ros ci ispiriamo continuamente. Era cosciente dei rischi che correva ma accettò questi rischi per fare qualcosa per il bene della comunità>>. Concludendo l’intervento il comandante Magrini ha aggiunto: << Il maresciallo Salvi ha contribuito a tutti quelli che sono stati i successi contro la criminalità organizzata, che da ultimi si sono concretizzati nella cattura del latitante Matteo Messina Denaro, dietro queste azioni ci sono il suo grande impegno e la sua generosità>>.

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