A lezione di prevenzione, Ente Scuola Edile Catania in prima linea: con il simulatore Inail formati 54 operai

Catania – Leggero aumento degli infortuni sul lavoro nei primi cinque mesi del 2024: è quello che si registra nei dati presentati durante il tour regionale sulla sicurezza negli spazi confinati.

«Al 31 maggio, nell’isola, i dati fanno registrare un aumento del fenomeno infortunistico (+3,4%, da 10.799 a 11.171), aumento leggermente superiore a quello nazionale, pari al 2,1% (da n. 245.857 a maggio 23 a n. 251.132 al maggio di quest’anno). L’incremento è comune a tutti i settori: in agricoltura si registra un aumento del 9.5%, nel settore industria e servizi del 3%, mentre nel settore per conto dello Stato l’aumento si attesta al 3,4%. L’andamento degli infortuni in itinere, (cioè quelli avvenuti nel tragitto casa–lavoro-casa) si caratterizza per un +20%: sono 1811 gli eventi denunciati al 31 maggio 2024, superiore di oltre 12 punti percentuali all’incremento nazionale, pari al 7,6%. Le tre province che dal primo di gennaio al 31 maggio di quest’anno, hanno segnato il maggior andamento infortunistico sono: Catania, con n. 3057 denunce (il 27,4% del totale regionale), Palermo con n. 2571 denunce (23% del totale regionale) e Messina con n. 1284 denunce (11,5% del totale regionale)». È questa la fotografia scattata questa mattina dal direttore territoriale Inail di Catania Diana Artuso, presente alla conferenza organizzata da Ente Scuola Edile Catania, organismo paritetico costituito da Ance – Feneal Uil – Filca Cisl e Fillea Cgil, che sta ospitando proprio in questi giorni l’ultima tappa del Tour regionale sulla sicurezza negli spazi confinati – che vede la formazione gratuita di 54 operai – organizzata dalla direzione regionale Inail Sicilia, con il supporto logistico della direzione regionale dei Vigili del fuoco.

«Da sempre impegnati sul fronte della formazione per mitigare i rischi e innalzare il livello di sicurezza nei cantieri – ha sottolineato il presidente Esec Carmelo Belfiore – vogliamo incidere positivamente su un cambio di rotta, anche alla luce delle tragedie siciliane degli ultimi mesi, che fanno emergere l’urgenza del cambiamento». «Non si può lavorare per morire – ha aggiunto il vicepresidente Esec Vincenzo Cubito – dietro i numeri sulle morti bianchi ci sono i nostri lavoratori: ci sono uomini e donne che ogni giorno ripongono nel lavoro speranze e obiettivi. la sicurezza non è un costo, ma un investimento». Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale – presentate all’Istituto in Sicilia – nei primi cinque mesi dell’anno sono state 29, dato in aumento del 5% rispetto a quello dei primi cinque mesi del 2023 (pari a 24). Nel solo mese di maggio, nell’Isola sono stati denunciati 14 infortuni mortali, contro i 5 registrati nello stesso mese del 2023. Ciò a causa di incidenti mortali plurimi, come quello che nei primi giorni del mese di maggio ha purtroppo coinvolto 5 operai nel territorio di Casteldaccia. «In questi anni abbiamo lavorato sodo per avviare una collaborazione sinergica con le istituzioni – ha continuato Antonio Piana, direttore Esec Catania – che oggi è fattiva e si snoda in molteplici iniziative sul territorio. Vogliamo far emergere con forza il valore della nostra azione, cresciuta in questi ultimi anni sia in quantità che in qualità». Un percorso avviato con l’Università, con gli Ordini Professionali, con l’Inail, con l’Ispettorato del lavoro, con i Carabinieri (NIL).

A conclusione del convegno, che ha visto anche la partecipazione della presidente della Croce Rossa Italiana Comitato di Catania Agata Lanteri, di Ernesto Cataldi della Direzione Marittima di Catania, del neo direttore dell’Ispettorato del lavoro di Catania Vincenzo Spartà, del presidente della Cassa Edile Gaetano Fichera e della prof. di Medicina del Lavoro (UniCt) Caterina Ledda, l’addestramento live con il simulatore progettato da Inail: «Formato da una struttura principale dotata di sistemi fissi e mobili e di altri strumenti in grado di misurare l’alterazione delle capacità cognitive e sensoriali degli utilizzatori- ha sottolineato Luciano Di Donato, ricercatore e progettista del simulatore – questo strumento permette di affinare tecniche innovative per operare in sicurezza, per procedere al salvataggio e al recupero degli operatori infortunati, garantendo di specializzare percorsi di formazione e addestramento. Nei corsi vengono proposte esercitazioni pratiche e analisi dei casi concreti di infortuni, incidenti e near miss, attraverso lezioni in presenza, utilizzo di video e filmati, giochi di ruolo e simulazione fisica. Spazio viene riservato anche alla realtà aumentata, con cui è possibile sperimentare scenari reali, utilizzando ambienti virtuali e tecnologie immersive, e allenarsi alla reazione di eventi avversi». Protagonisti di questa “zona rossa” virtuale sono proprio i Vigili del Fuoco: « Attraverso la riproduzione delle possibili situazioni di rischio tipiche di questi contesti lavorativi, vengono testate metodologie di lavoro e procedure di sicurezza e di emergenza per il recupero degli operatori infortunati o colti da malore – ha spiegato il Primo dirigente VV.FF. Domenico Maisano – un’occasione formativa unica e concreta per tutti coloro che sono coinvolti nell’operazione di emergenza».



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