Bruxelles – La Commissione europea ha informato Apple del suo parere preliminare secondo cui le norme dell’App Store violano il regolamento sui mercati digitali, in quanto impediscono agli sviluppatori di app di indirizzare liberamente i consumatori verso canali alternativi per offerte e contenuti.
La Commissione ha inoltre avviato una nuova procedura di non conformità nei confronti di Apple per il timore che i nuovi obblighi contrattuali per gli sviluppatori terzi di app e gli app store di terze parti, tra cui la nuova “Core Technology Fee” (commissione per le tecnologie di base) di Apple, non garantiscano l’effettiva osservanza degli obblighi sanciti dal regolamento sui mercati digitali.
Conclusioni preliminari sulle norme di Apple in materia di orientamento dell’App Store
Ai sensi del regolamento sui mercati digitali, gli sviluppatori che distribuiscono le loro app tramite l’App Store di Apple dovrebbero, a titolo gratuito, poter informare i clienti di altre possibilità di acquisto più economiche, indirizzarli verso tali offerte e consentire loro di effettuare acquisti.
Apple dispone attualmente di tre serie di condizioni commerciali che disciplinano il suo rapporto con gli sviluppatori di app, tra cui le norme in materia di orientamento dell’App Store. La Commissione ha appurato in via preliminare che:
- Nessuna di queste condizioni commerciali consente agli sviluppatori di indirizzare liberamente i propri clienti. Ad esempio, gli sviluppatori non possono fornire informazioni sui prezzi all’interno dell’app o comunicare in altro modo con i propri clienti per promuovere offerte disponibili su canali di distribuzione alternativi.
- In base alla maggior parte delle condizioni commerciali cui sottostanno gli sviluppatori di app, Apple consente di indirizzare i clienti solo attraverso i “link-out”, ossia gli sviluppatori di app possono includere nella loro app un link che reindirizza i clienti verso una pagina web in cui possono stipulare un contratto. Il processo di link-out è soggetto a diverse restrizioni imposte da Apple che impediscono agli sviluppatori di app di comunicare, promuovere offerte e stipulare contratti attraverso il canale di distribuzione di loro scelta.
- Benché Apple possa percepire una commissione dagli sviluppatori per agevolare l’acquisizione di un nuovo cliente tramite l’App Store, le commissioni applicate da Apple vanno oltre quanto strettamente necessario per remunerare queste acquisizioni. Ad esempio, Apple addebita agli sviluppatori una commissione per ogni acquisto di beni o servizi digitali che un utente effettua nei primi sette giorni dopo il link-out attraverso la app.
Con l’invio del parere preliminare, la Commissione informa Apple circa la propria posizione per quanto riguarda la violazione, da parte dell’impresa, del regolamento sui mercati digitali. Questa posizione non pregiudica l’esito dell’indagine, in quanto Apple ha ora la possibilità di esercitare i suoi diritti di difesa esaminando i documenti contenuti nel fascicolo dell’indagine della Commissione e rispondendo per iscritto alle conclusioni preliminari.
Se le opinioni preliminari della Commissione fossero confermate, nessuna delle tre serie di condizioni commerciali di Apple sarebbe conforme all’articolo 5, paragrafo 4, del regolamento sui mercati digitali, che impone ai gatekeeper di consentire agli sviluppatori di app di orientare i consumatori, a titolo gratuito, verso offerte al di fuori degli app store dei gatekeeper. La Commissione adotterebbe quindi una decisione di non conformità entro 12 mesi dall’apertura dei procedimenti il 25 marzo 2024.
Nuova indagine di non conformità sulle nuove condizioni contrattuali di Apple
Oggi la Commissione ha inoltre avviato una terza indagine di non conformità sulle nuove condizioni contrattuali di Apple per gli sviluppatori come condizione per accedere ad alcune delle nuove funzionalità consentite dal regolamento sui mercati digitali, in particolare la fornitura di app store alternativi o la possibilità di offrire app attraverso un canale di distribuzione alternativo. Apple ha finora mantenuto l’opzione di sottoscrivere le condizioni precedenti, che non consentono affatto canali di distribuzione alternativi.
La Commissione valuterà se questi nuovi obblighi contrattuali per gli sviluppatori di app e gli app store terzi violino l’articolo 6, paragrafo 4, del regolamento sui mercati digitali, in particolare i requisiti relativi alla necessità e alla proporzionalità. Tra gli obblighi oggetto di indagine vi sono:
- La Core Technology Fee di Apple, una commissione di 0,50 € che gli sviluppatori terzi di app e di app store devono pagare per ogni app installata. La Commissione valuterà se Apple abbia dimostrato che la struttura tariffaria imposta, nell’ambito delle nuove condizioni commerciali e in particolare della Core Technology Fee, è effettivamente conforme al regolamento sui mercati digitali.
- Il percorso in più passaggi degli utenti di Apple per scaricare e installare app o app store alternativi su iPhone. La Commissione valuterà se i passaggi che un utente deve intraprendere per completare con successo il download e l’installazione di app o app store alternativi, nonché le varie schermate di informazioni che Apple mostra all’utente, siano conformi al regolamento sui mercati digitali.
- I requisiti di ammissibilità per gli sviluppatori relativi alla capacità di offrire app store alternativi o di distribuire direttamente app dal web su iPhone. La Commissione valuterà se i requisiti che gli sviluppatori di app devono soddisfare per poter beneficiare della distribuzione alternativa prevista dal regolamento sui mercati digitali, come l’essere in regola in qualità di membri dell’Apple Developer Program, siano conformi al regolamento.
Parallelamente la Commissione continuerà a intraprendere misure investigative preliminari al di fuori dell’ambito di applicazione della presente indagine, in particolare nell’ambito dei controlli e dei riesami previsti da Apple per convalidare le app e gli app store alternativi per il sideload (trasferimento tra due dispositivi).
Contesto
Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance, Meta e Microsoft, i sei gatekeeper designati dalla Commissione il 6 settembre 2023, dovevano conformarsi pienamente a tutti gli obblighi del regolamento entro il 7 marzo 2024.
Il 25 marzo 2024 la Commissione ha avviato indagini di non conformità sulle norme in materia di orientamento in Google Play e di autoagevolazione (self-preferencing) su Google Search di Alphabet, sulle norme in materia di orientamento nell’App Store e sulla schermata di scelta per Safari di Apple, oltre che sul modello “paga o acconsenti” (pay or consent) di Meta. La Commissione ha annunciato ulteriori misure investigative per raccogliere fatti e informazioni relativi all’autoagevolazione di Amazon e alla distribuzione alternativa di applicazioni e al nuovo modello aziendale di Apple.
Il 29 aprile 2024 la Commissione ha designato Apple come gatekeeper ai sensi del regolamento sui mercati digitali in relazione ad iPadOS, il suo sistema operativo per i tablet. Il 13 maggio 2024 la Commissione ha designato anche Booking come gatekeeper ai sensi del regolamento, in relazione al suo servizio di intermediazione online Booking.com. In totale sono stati designati 24 servizi di piattaforma di base forniti da tutti questi gatekeeper.
In caso di violazione la Commissione può imporre ammende fino al 10% del fatturato totale mondiale del gatekeeper. Queste ammende possono arrivare fino al 20% in caso di infrazioni ripetute. Nell’eventualità di violazioni sistematiche, la Commissione dispone inoltre del potere di imporre rimedi aggiuntivi, quali l’obbligo per un gatekeeper di vendere un’impresa o parti di essa o il divieto per il gatekeeper di acquisire altri servizi connessi all’inosservanza sistematica.
Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno
Il nuovo slogan di Apple dovrebbe essere “act different”. Oggi adottiamo ulteriori misure per garantire che Apple rispetti le norme del regolamento sui mercati digitali. Abbiamo motivo di ritenere che le norme dell’App Store che non consentono agli sviluppatori di app di comunicare liberamente con i propri utenti violino il regolamento. Stiamo inoltre avviando un nuovo procedimento in relazione alle nuove condizioni commerciali di Apple per iOS. Fatto salvo il diritto di difesa di Apple, siamo fermamente intenzionati a usare gli strumenti chiari ed efficaci del regolamento sui mercati digitali per creare finalmente reali opportunità per gli innovatori e i consumatori.
Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile per la Politica di concorrenza
Oggi è un giorno molto importante per l’applicazione efficace del regolamento sui mercati digitali: abbiamo informato Apple del parere preliminare della Commissione. Secondo la nostra posizione preliminare, Apple non consente di orientare pienamente i clienti. Si tratta di un aspetto essenziale se si vuole far sì che gli sviluppatori di app siano meno dipendenti dagli app store dei gatekeeper e che i consumatori siano a conoscenza delle offerte migliori. Abbiamo inoltre avviato un procedimento nei confronti di Apple in relazione alla cosiddetta Core Technology Fee e a varie norme che consentono gli app store di terzi e il sideload. La comunità degli sviluppatori e i consumatori sono fortemente interessati a disporre di alternative all’App Store. La nostra indagine farà sì che Apple non comprometta gli sforzi compiuti in questa direzione.