Lavori di riqualificazione urbana area limitrofa alla cinta spagnola del castello di Milazzo, Sciotto chiede verifiche e interventi precauzionali

Messina – Con un’interrogazione a risposta scritta, il deputato regionale di Sud chiama Nord Matteo Sciotto chiede “chiarimenti in merito alla regolarità dei lavori di riqualificazione urbana dell’area limitrofa al Castello di Milazzo e, in particolare, se gli stessi siano stati fin qui eseguiti nel rispetto delle normative vigenti in materia di tutela dei beni culturali e se siano state adottate tutte le necessarie misure per salvaguardare l’integrità del sito storico”.  Sciotto chiede anche al presidente della Regione e all’assessore competente di valutare “se, nelle more che tali chiarimenti vengano prodotti, non si ritiene di adottare nell’immediato interventi precauzionali”.

Il deputato ricorda in particolare che il progetto, finanziato per circa 750.000 euro con fondi PNRR e che prevede, tra l’altro, la realizzazione proprio sotto la cinta spagnola del maniero di un’area di sosta per bus turistici, è stato sottoposto alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina la quale ha rilasciato autorizzazione paesaggistica, prescrivendo la sorveglianza archeologica su tutti i lavori di scavo e movimentazione terra da compiere nell’area, considerata dalla stessa ad altissimo rischio archeologico.

“Tale autorizzazione – spiega ancora Sciotto – sembrerebbe esprimersi solo sull’aspetto paesaggistico e non invece in ordine alla compatibilità degli interventi con il vincolo monumentale di cui al Dm 26/04/1966 che grava sul Castello di Milazzo, nonché con le prescrizioni urbanistiche comunali che consentono nell’area del Castello e delle relative pertinenze ambientali, solo interventi di: a) Consolidamento delle caratteristiche geomorfologiche; b) Rimboscamenti; c) Restauro conservativo”.

Come rilevato da Sciotto, inoltre, il formale affidamento del servizio di Sorveglianza Archeologica da parte del Comune di Milazzo, sembrerebbe essere avvenuto solo in data 11 aprile 2024, ovvero successivamente all’avvio degli interventi di scavo e movimentazione terra, su cui la stessa Soprintendenza di Messina aveva prescritto la sorveglianza archeologica, avviati invece il 5 marzo 2024. “Non si comprende quindi – prosegue Sciotto – se sin dall’avvio dei lavori di scavo e movimentazione terra sia stata effettuata apposita attività di sorveglianza archeologica e se nell’ambito di tale attività siano stati o meno vagliati anche i cumuli di terra e sfabbricidi provenienti dai lavori svolti tra il 2008 ed il 2010 all’interno del Castello di Milazzo, che – come dichiarato nel corso di un consiglio comunale di Milazzo sul tema – sarebbero stati depositati nell’attuale area di cantiere, su prescrizione della stessa Soprintendenza di Messina, ai fini del successivo vaglio archeologico”.

“Per tali motivi – conclude Sciotto- ho ritenuto doveroso presentare apposita interrogazione a risposta scritta sul tema al fine di ottenere dall’Assessore ai Beni Culturali i dovuti chiarimenti sugli interventi in corso in prossimità della Cinta Spagnola del Castello di Milazzo e sulla compatibilità degli stessi con la normativa di settore e con i vincoli gravanti su un’area di altissimo valore storico-culturale, valutando, altresì, eventuali interventi di carattere precauzionale volti a tutelare l’integrità del sito storico”.

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