Palermo – Federconsumatori Sicilia ha inviato alla Regione Siciliana una lettera per chiedere chiarimenti ufficiali sul nuovo Contratto di Servizio per il trasporto pubblico ferroviario di interesse regionale e locale per il periodo 1° gennaio 2024 – 31 dicembre 2033, che è stato stipulato con affidamento diretto a Trenitalia SpA tramite la deliberazione di Giunta n. 503 del 21 dicembre 2023.
Con l’affidamento diretto la Regione ha accettato di rescindere in anticipo il precedente Contratto di Servizio 2017-2026 e di sostituirlo con un nuovo contratto 2024-2033. Facendo tutto ciò tramite un affidamento diretto la Regione, però, ha posticipato di 7 anni la prima gara di affidamento di un importantissimo servizio pubblico. L’attuale monopolista, quindi, resterà tale per altri 10 anni.
Federconsumatori Sicilia è venuta a conoscenza di questo fatto il 14 febbraio 2024, nel corso di una riunione all’Assessorato Infrastrutture e Trasporti della Regione Siciliana che, però, riguardava tutt’altro argomento. Immediatamente la nostra Associazione ha espresso il proprio disappunto per questa scelta.
I dubbi di Federconsumatori, ora, trovano conferma in una lettera inviata dall’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM), pubblicata nell’ultimo bollettino del 20 maggio. L’AGCM, in buona sostanza, critica la Regione su tutti i fronti: l’affidamento diretto non era affatto obbligatorio, non era necessario e non sarà nemmeno vantaggioso per i viaggiatori.
L’AGCM, infatti, rileva diverse “criticità concorrenziali” e nega che la Regione avesse opportune motivazioni per procedere ad un nuovo affidamento diretto, per di più anticipato, perché poteva semplicemente aggiornare il Piano Economico Finanziario del Contratto di Servizio 2017-2026.
Secondo l’Autorità, invece, il comportamento della Regione “ha determinato una situazione in cui in Sicilia il trasporto ferroviario regionale continuerà ad essere gestito dal monopolista storico per altri dieci anni, con la conseguenza di rinviare ulteriormente l’espletamento della gara per l’affidamento del servizio, in contrasto con i principi generali a tutela della concorrenza e del mercato”.
L’AGCM, inoltre, contesta alla Regione un preavviso troppo breve: la comunicazione pubblica del nuovo affidamento è stata effettuata con soli 3 mesi di anticipo e non, come prevede la normativa vigente, un anno.
Il risultato di questo comportamento, scrive ancora l’AGCM, è quello di “aver generato un pregiudizio concorrenziale, procrastinando ulteriormente l’espletamento della gara per l’affidamento del servizio”.
A queste solidissime osservazioni e critiche dell’AGCM, inoltre, Federconsumatori ne aggiunge altre che non sono meno importanti.
Nel nuovo Contratto di Servizio la Regione accetta un aumento del costo dei biglietti già nel 2024 e senza alcun vincolo di “Price Cap”. Il Price Cap è un meccanismo che mette un tetto agli aumenti, vincolandoli all’entità degli investimenti effettuati da Trenitalia e alla soddisfazione mostrata dai viaggiatori. Ma, in Sicilia, ancora non è stato messo a punto un metodo per rilevare tale soddisfazione.
Sempre nel nuovo CdS, inoltre, vengono ridotti i poteri di controllo sulla qualità del servizio affidati alle associazioni dei consumatori e dei pendolari.
Il nuovo Contratto, tra l’altro, è stato scritto e approvato senza consultare (e men che meno avvertire) le associazioni di tutela di diritti dei consumatori, dei passeggeri e delle persone con mobilità ridotta o disabilità.
Federconsumatori Sicilia, nella sua lettera alla Regione, ha elencato diverse modifiche al nuovo Contratto che ritiene essenziali. L’AGCM, dal canto suo, ha chiesto spiegazioni alla Regione su come ha intenzione di superare le criticità riscontrate.
La nostra associazione ritiene che l’affidamento diretto, e anticipato, del servizio di trasporto pubblico ferroviario di interesse regionale e locale effettuato dalla Regione a favore di Trenitalia SpA sia un fatto gravissimo e lesivo degli interessi dei consumatori, specialmente di quelli economicamente, socialmente e fisicamente più deboli.
Attendiamo, per tutti questi motivi, le risposte della Regione Siciliana alle nostre osservazioni e restiamo in attesa di leggere la risposta dell’Ente alle critiche avanzate dall’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato.