Due settimane di intense attività operative hanno permesso al Battlegroup della NATO di raggiungere la piena capacità operativa.
Veszprem (Ungheria) – È terminata, dopo quindici giorni di intense attività addestrative, la complessa esercitazione denominata “Brave Warrior 24.1” che ha visto impiegati i contingenti della NATO di Italia, Ungheria, Stati Uniti d’America e Croazia che complessivamente hanno schierato più di 1.000 tra uomini e donne e circa 300 veicoli da combattimento.
L’attività, che nella prima settimana si è sviluppata attraverso esercitazioni a fuoco (Live Fire Exercise – LFX), ha permesso di impiegare tutte le unità italiane del Forward Land Forcers Battlegroup, che vede inquadrati i soldati italiani della Brigata Aosta, dai plotoni fucilieri con i veicoli tattici leggeri multiruolo “Lince” (VTLM) alle unità di cavalleria su Blindo “Centauro”, le squadre controcarri dotate di sistema missili “Spike” a lungo raggio insieme ai mortai leggeri e pesanti “Thomson” da 60 mm e 120mm.
Per garantire la funzione di supporto al combattimento l’artiglieria ha schierato obici FH70, mentre le unità del Genio, attraverso la creazione di varchi, hanno assicurato la mobilità. Il fuoco aereo è stato invece gestito dal team Joint Terminal Attack Controller (JTAC).
Nella seconda settimana si è sviluppata una esercitazione sul campo (Field training exercise – FTX) particolarmente impegnativa, realistica e sinergica grazie all’utilizzo del sistema di simulazione laser Multiple integrated laser engagement system (MILES) che ha visto i militari dei contingenti NATO misurarsi in un’attività di 72 ore continuative. Nello specifico, sono state condotte attività tattiche durante le quali è stata esercitata la capacità di rallentare e bloccare un’azione offensiva nemica.
Con la Brave Warrior, il Battlegroup ha raggiunto la piena capacità operativa (Full Operational Capability – FOC) sancita dal team di analisti della NATO presenti all’esercitazione proprio per valutare la prontezza al combattimento (Combat readiness evaluation – CREVAL) dell’unità.
Il Comandante del contingente militare italiano Tenente Colonnello Renato Bonfiglio ha commentato come “le numerose esercitazioni a cui hanno partecipato i nostri militari in Ungheria, oltre a costituire un fondamentale momento di crescita professionale, rappresentano una garanzia per la sicurezza sul fianco est europeo dell’Alleanza Atlantica e sono l’evidente dimostrazione della volontà nazionale e internazionale di garantire la pace scoraggiando l’espandersi di ulteriori crisi”.