A Casa Memoria l’intervento del segretario nazionale Cgil Luigi Giove. Un banchetto per firmare per i 4 quesiti referendari sul lavoro
Terrasini (Palermo) – La Cgil Palermo sarà alla manifestazione per l’anniversario del 46° omicidio mafioso di Peppino Impastato. Alle ore 16 si terrà il corteo che partirà da Radio Aut, per raggiungere Casa Memoria, a Cinisi, dove si terrà il comizio conclusivo, al quale interverrà Luigi Giove, segretario con delega all’organizzazione della Cgil nazionale.
A Casa Memoria, a partire dalle 17.30, sarà possibile firmare per il referendum della Cgil. La campagna di raccolta firme organizzata dalla Cgil, a sostegno dei quattro quesiti referendari per un lavoro dignitoso e sicuro, è partita il 25 aprile, è proseguita il 1° maggio a Portella e nei prossimi giorni entrerà nel vivo in città, nei luoghi di lavoro nelle Camere del Lavoro e in varie realtà della provincia, dove saranno programmate assemblee in cui saranno spiegate le ragioni dell’iniziativa “Il lavoro è un bene comune” e si raccoglieranno le adesioni.
La Cgil Palermo, quest’anno co-promotrice delle iniziative, e Casa Memoria, hanno lanciato quest’anno insieme un appello alla mobilitazione per portare avanti il percorso che tra le sue tappe ha avuto il 29 aprile a Palermo l’assemblea nazionale contro mafia e corruzione della Cgil e che prosegue con l’anniversario di Impastato e con il corteo del 23 maggio per l’anniversario della strage di Capaci.
“Un percorso di lotta alla mafia che parte dall’impegno quotidiano di ciascuno, in cui la Cgil è impegnata con tutte le sue categorie. Invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici a partecipare per portare avanti la mobilitazione e la lotta nel nome di Peppino Impastato e di tutte le vittime della mafia, per opporci alla violenza mafiosa e a quella fascista – dichiara il segretario Cgil Palermo Mario Ridulfo – La lotta alla mafia deve essere declinata nella lotta per i diritti, tutti i diritti: al lavoro, alla casa, all’ambiente, alla scuola, alla salute, ai diritti civili e di genere. Per questo a Palermo è nata una rete di associazioni, il coordinamento sociale antimafia. Chi ci vuole omologare nella celebrazione della lotta alla mafia che si esaurisce con la posa delle corone di fiori non ci interessa”.