“Omicidio che ha traumatizzato comunità, ci sono voluti 30 anni per rinnovare con il suo nome il nostro impegno”
San Cipirello (Palermo) – “Ci sono voluti 30 anni perché a San Cipirello un’area degradata in un bene confiscato venisse riqualificata e intitolata a Fabio Cosimo Mazzola, vittima innocente di mafia, ucciso qui il 5 aprile 1994 per ‘gelosia’ di un boss che lo considerava un rivale in amore e che per questo andava punito simbolicamente. Un omicidio che ha traumatizzato un’intera comunità. Questo comune qualche anno fa è stato sciolto perché la mafia ne condizionava l’attività amministrativa, ma la repressione non basta: ai tanti studenti presenti oggi va detto che la nostra generazione ha la colpa grave di aver fatto prevalere l’indifferenza verso la prepotenza mafiosa. Abbiamo agito così non solo per paura, ma per noncuranza.
I boss vanno isolati e colpiti sul piano reputazionale e tenuti ai margini delle nostre comunità. Ricordi dolorosi come quello di oggi servono a rinnovare il nostro impegno”. Lo ha detto il presidente della commissione Antimafia all‘Ars, Antonello Cracolici, intervenendo alla cerimonia di intitolazione di un’area in un bene confiscato a Fabio Cosimo Mazzola, nel comune di San Cipirello.