Roma – Al Museo di Roma in Trastevere Rino Gaetano. La prima grande mostra nel segno di uno dei più amati cantautori italiani. Riportiamo per i lettori il saluto di Riccardo Cocciante.
«Ho incontrato Rino Gaetano per la prima volta alla fine degli anni Settanta presso la casa discografica Rca che, sotto l’impulso del geniale direttore artistico Ennio Melis, rappresentava in quegli anni un luogo formidabile di incontro, innovazione, confronto. In poche parole, un modo di intendere la musica all’insegna della condivisione, senza fretta, di cui oggi si sente tanto la mancanza. Tra le creazioni di Melis c’era il “Cenacolo”, un’opportunità che permetteva ai cantautori affermati di scambiare idee e provini con gli emergenti. E c’era il QConcert, un’esperienza del tutto nuova e molto interessante in cui tre artisti diversi si esibivano sullo stesso palco divisi dai rispettivi stili ma uniti dalla passione per la musica.
Al QConcert del 1981 partecipammo io, il gruppo dei New Perigeo e lo stesso Rino che, data dopo data, attraversando l’Italia, imparai a conoscere bene. In quell’occasione ci scambiammo le canzoni: io presentai la sua Aida dandole una connotazione piuttosto straziante, lui cantò la mia A mano a mano, che avevo scritto nel 1978, in una versione opposta imprimendole la sua personale identità. Io lo facevo in tre quarti, lui in quattro quarti e la sua versione mi piacque moltissimo. Un artista non sempre deve assecondare le aspettative del pubblico ma deve avere anche il coraggio di spiazzare. Poi, nel corso degli anni, A mano a mano è diventato un pezzo del repertorio di Rino. La cosa che mi fa molto piacere perché una canzone, una volta pubblicata, vive di vita autonoma, non deve insomma invecchiare nella bocca dell’interprete originale.
Rino era un ragazzo simpatico, gradevole e al tempo stesso piuttosto insicuro, ancora alla ricerca di sé stesso. Ad ogni concerto arrivava all’ultimo momento e si percepiva in lui una certa inquietudine che lo rendeva una persona meravigliosa. Non aveva i piedi completamente per terra, cosa peraltro non richiesta a noi artisti che siamo perennemente impegnati ad inseguire i nostri sogni e ad affermare la nostra identità contro le imposizioni della società. Ad unire Rino e me, oltre all’amore per la musica, era infatti la ribellione nei confronti del perbenismo, dell’ipocrisia e l’esigenza di essere liberi di esprimerci. Che è poi la missione primaria di ogni artista: differenziarsi, andare contro, combattere contro i benpensanti e ogni tipo di conformismo. E Rino, pur essendo un ribelle, era una persona gentile che celava una bellezza nascosta.
Ho avuto con lui un bellissimo contatto che ancora oggi amo ricordare. Insieme abbiamo condiviso concerti, esperienze, canzoni e un’epoca irripetibile della nostra storia: quello in cui Melis, rifiutandosi di replicare i successi degli anni Sessanta, puntò su un nuovo modo di esprimersi. Ebbe coraggio e cambiò la musica italiana (Riccardo Cocciante)».
Info:
Web:
www.museodiromaintrastevere.it
www.museiincomuneroma.it
@MuseiInComuneRoma
Mostra “Rino Gaetano” – Museo di Roma in Trastevere, https://www.gdmed.it/2024/02/15/mostra-rino-gaetano-museo-di-roma-in-trastevere-2/
La mostra dedicata a Rino Gaetano, sarà ospitata a Roma dal 16 febbraio al 28 aprile al Museo di Roma in Trastevere.
Ph. Al QConcert con i New Perigeo e Riccardo Cocciante. Archivio Anna Gaetano © Riproduzione riservata.
Giuseppe Longo