“Escalation di violenze segno di una politica sanitaria scellerata.Chiediamo segnali, si inverta la rotta”
Palermo – Una lista lunga di aggressioni al personale medico e sanitario, con atti di violenza fisica “ingiustificata e fuori luogo”, che si allunga sempre dipiù.
L’ultimo caso, l’agressione dottor Alfredo Caputo, responsabile della U.O. di Endocrinologia dell’azienda riunita ospedali Villa Sofia Cervello.
“La vile e feroce aggressione subita ha costretto il medico a un intervento d’urgenza per lesioni gravissime, e attualmente è ricoverato presso la Chirurgia Plastica del presidio Villa Sofia – dichiarano il segretario generale Fp Cgil Giovanni Cammuca e Sergio Sortino, coordinatore provinciale sanità per la Fp Cgil e responsabile aziendale di Villa Sofia, che esprimono solidarietà a Caputo – Nessun commento può rendere l’idea di quanto non sia più rinviabile un tavolo permanente presso l’assessorato alla Salute, per rimediare alle carenze nella vigilanza a difesa del personale sanitario”.
La Fp Cgil, assieme a Cgil Palermo e Flc Cgil, firmatarie di una lettera, chiede “alla politica che latita” risposte concrete. Le tre sigle hanno reiterato la richiesta di un incontro urgente al prefetto Massimo Mariani. La nota è stata inviata il 20 febbraio, dopo l’ escalation registrata in quei giorni, prima gli insulti e le minacce a due assistenti sociali, poi la spedizione punitiva nei confronti di un medico del Policlinico. Adesso l’ultimo caso. Ma faceva seguito a una precedente lettera di gennaio spedita a seguito dei furti e degli atti di vandalismo che avevano riguardato il Policlinico, l’Arnas Civico, l’azienda riunita Villa Sofia Cervello e diversi plessi scolastici.
“Fatti che, come avevamo scritto, oltre a minare il morale delle lavoratrici e dei lavoratori e l’intero sistema pubblico – spiegano il segretario Cgil Palermo Dario Fazzese, il segretario generale Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca e il segretario generale Flc Cgil Palermo Fabio Cirino – mettono a rischio il lavoro e anche, in taluni casi, la stessa incolumità fisica. Sollecitiamo la richiesta di incontro e l’adozione di specifiche misure a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi pubblici, messi sotto attacco per disfunzioni di cui sono le prime vittime ma che, inevitabilmente, agli occhi dell’utenza, sono ormai diventati i colpevoli”.
“Se la richiesta sarà ancora inascoltata – concludono Cgil, Fp e Flc – procederemo con sit-in ed assemblee nei luoghi di lavoro, perché si attuino interventi sostanziali per l’inversione di questa rotta pericolosa”.
Fp Cgil Palermo propone una chiave di lettura delle cause di tanta violenza nelle corsie degli ospedali.
“Questa catena di eventi sono l’inevitabile risultato della frattura del patto sociale tra medico e paziente, derivante da un sistema sanitario oramai distante dai bisogni reali delle persone, conseguenza di una politica sanitaria scellerata, che si concentra sulle nomine dei manager mentre i lavoratori sfruttati, mal pagati, arresi alle logiche dei drg, rischiano la vita per stipendi inadeguati a ruoli e responsabilità”, commentano il segretario della Funzione pubblica di Palermo Giovanni Cammuca e la responsabile Fp Cgil medici del Policlinico Monica Lunetta, dopo gli ultimi episodi di violenza che hanno colpito medici del Policlinico e del Cervello.
“Più la cittadinanza si impoverisce – aggiungono Cammuca e Lunetta – più si moltiplicano gli atti vandalici e le aggressioni al personale sanitario, con l’effetto di favorire la fuga dei cittadini verso il privato, così da alimentare il gioco perverso della perdita dei diritti costituzionali. I giovani medici abbandonano la professione e i medici anziani non si riconoscono più nel ruolo”.