Palermo – Abbiamo assistito alla immane tragedia di Firenze che vede la morte di 5 lavoratori ed un disperso.
Il Sinalp si unisce ai familiari dei lavoratori vittime di questa tragedia e chiede che si apra un tavolo di confronto per dare vita ad una vera normativa a tutela dei lavoratori affinchè questa tragedia sia almeno da monito per il futuro.
Con il nuovo Codice dei contratti – D.Lgs. 36/2023 – all’art. 119, troviamo materializzato il subappalto a cascata, Istituto contrattuale, questo, non consentito nel vecchio Codice.
Ci rendiamo conto che l’approvazione del sistema del subappalto è stata motivata da esigenze di snellimento e velocizzazione di esecuzione dei lavori che purtroppo sempre più spesso si protraggono nel tempo, ma subire inermi le solite imposizioni dell’Europa che purtroppo dobbiamo evidenziare emana norme parametrate quasi sempre alle esigenze delle aziende europee o tutt’alpiù del nord italia a scapito del più fragile sud, non è più accettabile.
In questi ultimi decenni i cittadini assistono impotenti a cantieri infiniti, e la colpa di questi ritardi biblici, cissà come, non è mai di nessuno.
Come sindacato abbiamo sempre denunciato l’estrema lentezza di esecuzione degli appalti pubblici che rallentasno la crescita sociale ed economica del territorio.
Quando è stata approvata la riforma del Codice degli Appalti, istituzionalizzando il sistema del subappalto, abbiamo dichiarato che non ritenevamo la soluzione valida a risolvere la lentezza degli appalti.
Oggi, dopo la strage di Firenze purtroppo, abbiamo l’ennesima conferma che l’introduzione del subappalto non è la soluzione idonea.
Non è ammissibile assistere quasi giornalmente a tragedie nel mondo del lavoro perchè non si vuole porre rimedio, privilegiando sempre condizioni ideologiche, utili solo allo scontro politico ma non certamente a salvaguardare i lavoratori.
Il sistema del subappalto, inoltre, visto che in questo periodo si fa un gran parlare di “autonomia differenziata” voluta dalle regioni del nord, ancora di più accrescerà la frattura già esistente tra nord e sud.
Oggi assistiamo sempre più allo “sbarco” in Sicilia delle grandi aziende del nord che riescono ad aggiudicarsi gli appalti avendo una maggior forza contrattuale ed economica.
Purtroppo grazie al subappalto queste grandi aziende vengono in sicilia come perfetti prerdatori, si aggiudicano l’appalto e poi lo “girano” in subappalto alla società siciliana che risulta sconfitta nella gara d’appalto.
Questo agire alla fine ottiene solo un risultato l’ennesimo depauperamento della nostra Sicilia.
Gli utili andranno alla società del nord aggiudicatrice, le conseguenziali tasse saranno incamerate dalla Regione del nord sede della società titolare dell’appalto, e la subappaltatrice dovrà sobbarcarsi il lavoro con utili ridotti all’osso, con lavoratori sottopagati e scontenti e probabilmente con gli utenti arrabbiati perchè questo sistema crea scarsa qualità nell’erogare servizi ed infrastrutture.
Come Sinalp invitiamo i Politici Siciliani a rivedere queste scelte, abolendo il subappalto che favorisce solo le aziende del nord più strutturate e crea il deserto economico e sociale nei nostri territori.