Palermo – «Il dibattito, diventato adesso nazionale, sulla delibera per la sanatoria delle occupazioni abitative in immobili confiscati alla mafia denota una grande e pericolosa approssimazione, su due temi tanto importanti quanto complessi: il contrasto alle mafie e il diritto all’abitare.
Questa approssimazione può nascere o dal non aver letto la delibera o, peggio, dalla malcelata volontà di colpire i più fragili trincerandosi dietro una presunta lotta alla mafia. Infatti, questa delibera non crea affatto le condizioni per agevolare la permanenza nelle abitazioni, men che meno il rientro in possesso da parte di mafiosi o loro parenti e amici.
La delibera contiene infatti, tra i requisiti per avere diritto alla sanatoria, il possesso della certificazione antimafia e gli uffici comunali stanno già concordando con la Prefettura di Palermo verifiche caso per caso, per essere certi di fugare ogni timore in tal senso. Inoltre, tra i requisiti richiesti della sanatoria vi è quello di potere dimostrare di essere occupanti dell’immobile da prima del 31 dicembre 2017, quindi nessuno può adesso sentirsi in qualche modo incentivato.
Prima di dare vita a dibattiti surreali, tirando in ballo temi importanti e diritti fondamentali proprio delle fasce di popolazione più fragili, sarebbe bene informarsi accuratamente e non dare vita a mistificazioni e dibattiti populisti, che non poggiano su alcun presupposto.
Se il centro destra deve litigare, lo faccia senza tirare in ballo temi improntanti per tutto il paese e chi ne parla abbia l’accortezza di essere preparato in merito».