Palermo – Lo stupro di Catania è l’ennesimo ultimo caso di cronaca che mostra la violenza cieca perpetrata da minori, nei confronti di una ragazzina appena tredicenne.
Come Rete Regionale Zeromolestie Sinalp ci uniamo al dolore della ragazza, della sua famiglia e del suo fidanzato per quanto è successo.
Abusi e aggressioni sono in crescita, segnali, questi, di una tendenza in atto da anni che probabilmente la pandemia ha amplificato.
Giunti a questo punto bisognerebbe avere il coraggio, la dignità, e la capacità, di guardarci tutti negli occhi e decidere, senza steccati ideologici, cosa fare, e quale strategia adottare per eliminare questo atteggiamento sempre più violento ed in crescita, dei giovani, immigrati e non.
Le famiglie, già in forte crisi per il continuo attacco di certe frange della politica ideologizzata, non sa più come agire e come gestire i propri figli.
La scuola sta vivendo un periodo di crisi, strutturale e di valori, che di fatto non gli permette più di essere, dopo la famiglia, punto di riferimento dei nostri giovani.
Per quanto riguarda la violenza minorile degli immigrati, dopo i fatti di Catania, si rende sempre più urgente la modifica della legge cosiddetta “Zampa” voluta dal deputato del PD nel 2017 che di fatto non permette l’immediato espatrio dei minori che commettono reati violenti e di “genere”.
Legge che nasceva con un intento lodevole ma che, negli anni, si è trasformata in uno sbarramento che di fatto “assolve” sempre i violenti.
In questi casi bisogna avere il coraggio di non nasconderci dietro la minore età, dietro il disagio sociale, o dietro la mancanza di una famiglia in grado di seguire ed educare questi violenti.
Non possiamo più permetterci di trovare sempre il “cavillo” giusto che ne blocca ogni adeguata risposta a questa crescente violenza giovanile.
Purtroppo oggi i giovani, all’interno di un contesto di gruppo, consumano facilmente la violenza sessuale e subito dopo con la stessa facilità e noncuranza ne prendono le distanze.
Questo atteggiamento dimostra una notevole incapacità di capire che il loro agire distrugge una vita di una giovane donna, e non rendendosi conto di ciò, viene amplificato notevolmente il rischio che questa verognosa violenza si ripeta con altre vittime.
Come Zeromolestie Sinalp già da tempo chiediamo che si dia il via ad una vera e propria campagna di integrazione di tutti questi giovani sbandati che ritengono di poter essere impuniti dei reati che commettono.
L’integrazione deve essere gestita assieme alla certezza della pena per chi delinque, al rispetto delle regole, senza elevare ad assoluzione dei reati commessi, ogni aspetto socio/culturale utile ad assolverli.