Partinico (Palermo) – Venerdì 2 febbraio si terrà ”Lo sciopero alla rovescia e la Costituzione a processo”, in occasione del 68° anniversario della manifestazione.
Alle ore 9, in via Vecchia di Valguarnera, dove si trovala targa collocata 8 anni fa dalla Cgil in memoria dei lavoratori che parteciparono il 2 febbraio del 1956 all’iniziativa, si terrà un momento di rievocazione dei fatti a cura di Dino Paternostro, responsabile dipartimento Archivio e memoria storica della Cgil Palermo e di Tanino la Corte, segretario della Camera del Lavoro di Partinico.
Alle 10 l’iniziativa proseguirà nell’aula consiliare del Municipio di Partinico alla presenza del sindaco Pietro Rao, del presidente del consiglio comunale Erasmo Bruganò, della dirigente scolastica del liceo “Santi Savarino” Lucia La Fata, del segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, del sociologo Salvatore Costantino, della presidente del centro “Pio La Torre” Loredana Introini e di Calogero Barretta dell’associazione Inikon. Saranno presenti alcune classi del liceo “Santi Savarino” e dell’Istituto “Danilo Dolci”.
“Ancora oggi, a 68 anni di distanza dallo storico sciopero alla rovescia del 2 febbraio 1956 – dichiarano Mario Ridulfo, Dino Paternostro e Tanino La Corte – lo Stato italiano continua a processare l’articolo 4 della Costituzione, perché non promuove le condizioni per rendere effettivo il diritto al lavoro di tutti i cittadini. E non rimuove gli ostacoli per rendere possibile l’esercizio del dovere di lavorare per concorrere al ‘progresso materiale o spirituale della società’”.
“Allora, uomini come Danilo Dolci e Salvatore Termine, insieme a tanti disoccupati, inventarono con creatività e coraggio un metodo di lotta che riuscì a parlare all’Italia intera – proseguono Ridulfo, Paternostro e La Corte – Noi li ricordiamo ancora oggi con affetto e gratitudine, perché ci hanno insegnato a percorrere strade inedite e a non perdere la speranza neanche davanti alle situazioni più difficili, ma anzi a moltiplicare gli sforzi per contrastare la disoccupazione, il lavoro precario e il degrado sociale. Ci hanno insegnato a lottare con determinazione e coraggio contro le prevaricazioni del potere e per creare le condizioni che favoriscano lavoro, sviluppo e giustizia sociale”.
Lo Sciopero alla Rovescia fu una clamorosa protesta dei lavoratori e disoccupati di Partinico, guidati dallo scrittore Danilo Dolci e dall’allora segretario della Camera del Lavoro di Partinico, Turiddu Termine. Allo sciopero aderirono diverse centinaia di edili disoccupati e di braccianti, per affermare il diritto al lavoro. Furono mobilitati dalla Camera del Lavoro per rendere transitabile col loro lavoro una strada in disuso, la trazzera vecchia. L’iniziativa, che si concluse con l’arresto di Dolci e di 7 lavoratori, con l’accusa di occupazione di suolo pubblico e resistenza a pubblico ufficiale, ebbe una enorme risonanza nazionale e raccolse la solidarietà da parte di importanti uomini di cultura come Carlo Levi, Norberto Bobbio, Elio Vittorini, Lucio Lombardo Radice. Tutti gli arrestati e i denunciati furono incredibilmente condannati a due anni di carcere.
Al processo, gli imputati furono difesi dagli avvocati Nino Sorgi, Antonio Varvaro e dal famoso giurista Piero Calamandrei, la cui arringa a quel processo è diventata argomento di studio nelle Università.