Palermo – L’irrinunciabile. Alla radice dei bisogni – Diotima (Mimesis Edizioni): la presentazione del libro, organizzata dalla Biblioteca delle donne e Centro di consulenza legale Udipalermo onlus, si terrà Venerdì 26 gennaio ore 17.00 presso l’Istituto Gramsci Siciliano (Cantieri Culturali alla Zisa – via Gili 4 Palermo). Mariella Pasinati e Maria Concetta Sala si confronteranno con Chiara Zamboni.
Il libro, con saggi di Chiara Zamboni, Wanda Tommasi, Caterina Diotto, María-Milagros Rivera Garretas, María Josefa Gil Mendoza, Anna Maria Piussi, Antonietta Potente, Giovanna Borrello, si interroga sulla radice dei bisogni vitali e su come fare tesoro della loro esperienza senza tradurli subito nella loro soddisfazione, con il pericolo di svuotarli. “Come distinguerli da quelli indotti? Quale rapporto con il desiderio e con il piacere? Che connessione c’è tra i bisogni degli esseri umani e quelli di tutti gli esseri viventi e non viventi?” (dall’Introduzione di Chiara Zamboni).
Al centro c’è la questione dei bisogni, che oggi va pensata in modo nuovo, sia sul piano filosofico sia su quello politico. L’esperienza della pandemia, della scarsità di beni vitali sul nostro pianeta e delle guerre ha spinto le autrici a interrogarsi sulla radice dei bisogni. L’esperienza soggettiva ha costituito il timone per guidare il pensiero della condizione umana dei bisogni secondo la pratica femminista del partire da sé. L’idea di fondo del libro è che non si tratta tanto di soddisfare i bisogni ma di sostare in essi, sperimentandoli e comprendendoli dall’interno, perché questo può portare alla trasformazione dei contesti e a far vivere nuove pratiche creative, punto d’avvio per altre forme di convivenza. Il valore simbolico dei bisogni trova la radice prima nell’infanzia, quando, nel legame con la madre, si vive l’intreccio tra bisogni e desiderio di comunicazione. Tale rapporto è un circolo simbolico e materiale, reso insignificante dal patriarcato, prima, e dalla cultura economicista, oggi. L’obiettivo che queste pagine si propongono è quello di mostrare come il legame tra bisogni, desiderio e linguaggio costituisca la trama velata del nostro presente, che appare allora da scoprire e produrre.