Roma – Quadriennale e Roma Capitale, Assessorato alla Cultura – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, presentano la nona mostra della sezione Paesaggio ela sedicesima mostra della sezione Portfolio del ciclo QUOTIDIANA. Programma espositivo sull’arte italiana contemporanea. Inaugurazione: giovedì 25 gennaio 2024, ore 18.00
Paesaggio
Romeo Castellucci e Andrea Mastrovito: Res gestae
dal testo di Nicolas Martino: “Res gestae. Il sentimento tragico della storia nell’arte italiana del XXI secolo”
Apertura al pubblico: 26 gennaio – 17 marzo 2024
Portfolio
Davide Sgambaro
Apertura al pubblico: 26 gennaio – 18 febbraio 2024
«Nell’ambito di QUOTIDIANA, il programma espositivo sull’arte italiana contemporanea in programma al Museo di Roma a Palazzo Braschi, promosso dalla Quadriennale di Roma e da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, apre al pubblico dal 26 gennaio al 17 marzo 2024, per la sezione PAESAGGIO, la mostra Res gestae degli artisti Romeo Castellucci e Andrea Mastrovito, nata a partire dal testo “Res gestae. Il sentimento tragico della storia nell’arte italiana del XXI secolo” di Nicolas Martino, mentre dal 26 gennaio al 18 febbraio 2024, per la sezionePORTFOLIO, sarà esposta l’opera del giovane artista Davide Sgambaro I Push a Finger into My Eyes (Kiss, Kick, Kiss) #8 (2024).
PAESAGGIO. Romeo Castellucci, Andrea Mastrovito: Res gestae
Se la tragedia greca ha rappresentato il fondamento estetico e politico della cultura occidentale, è interessante notare come la rappresentazione tragica sia prepotentemente riemersa nella scena delle arti contemporanee proprio mentre viviamo le rovine di quella che fino a non molto tempo fa abbiamo chiamato Storia, con la S maiuscola. Nicolas Martino riflette sulla persistenza del sentimento tragico della storia nell’arte italiana del XXI secolo, soffermandosi in particolare sul lavoro di Romeo Castellucci e di Andrea Mastrovito.
Résurrection (2022) di Romeo Castellucci è una moderna tragedia che si svolge sulle note dell’omonima sinfonia di Gustav Mahler. Si tratta di un’opera totale, di cui in mostra viene presentato il filmato integrale (un’ora e 40 minuti), che interroga la possibilità di concepire un ipotetico e catartico rinnovamento sulle macerie di un mondo dominato dalla violenza, che il regista restituisce nel ritrovamento di corpi senza vita in una fangosa fossa comune, disseppelliti con una cura religiosa nel corso della quasi totalità dell’azione teatrale.
Le jardin des histoires du monde(2018) è un lungo fregio realizzato da Andrea Mastrovito secondo la tradizione bergamasca dell’intarsio, con la collaborazione di alcuni maestri artigiani della sua città di origine. Il racconto, quasi un poema epico, si colloca fuori da un tempo e da uno spazio preciso, consentendo l’immediata associazione con le infinite ripetizioni storiche degli errori che l’umanità non riesce a emendare.
PORTFOLIO. Davide Sgambaro
La ricerca di Davide Sgambaro interpreta i sentimenti di stanchezza, frustrazione e inadeguatezza di una generazione, inglobando diversi elementi della cultura popolare online e offline. Attraverso gesti ludici, apparentemente inutili e dal tono autoironico, l’artista mette in campo piccoli atti di ribellione contro il culto della performatività. Il contrasto tra apparenza giocosa e sottotesto drammatico, costante della pratica di Sgambaro, è centrale in I Push a Finger into My Eyes (Kiss, Kick, Kiss) #8 (2024). Il titolo fa riferimento a una tattica comunicativa propria del mondo del lavoro, in cui le brutte notizie vengono attenuate da un largo uso di complimenti. La teca in vetro che costituisce l’opera protegge un fuoco d’artificio che, però, è già esploso. In questa atmosfera malinconica, che evoca una festa finita o un’occasione mancata, permane la memoria di un avvenimento già consumato e irrecuperabile».
Museo di Roma a Palazzo Braschi. Roma, piazza San Pantaleo, 10
Info:
Note biografiche
Romeo Castellucci (Cesena, 1960). Regista, creatore di scene, luci e costumi, Romeo Castellucci è conosciuto in tutto il mondo per aver dato vita a un teatro fondato sulla totalità delle arti e rivolto a una percezione integrale dell’opera. Il suo teatro propone una drammaturgia che ribalta il primato della letteratura, facendo del suo teatro una complessa forma d’arte; un teatro fatto di immagini straordinariamente ricche espresso in un linguaggio comprensibile come la musica, la scultura, la pittura o l’architettura. Le sue messe in scena sono regolarmente invitate e prodotte dai più prestigiosi teatri internazionali, festival e teatri dell’opera, in oltre sessanta paesi che coprono tutti i continenti. Nella sua carriera ha ricevuto premi e riconoscimenti importanti.Romeo Castellucci è Grand Invité alla Triennale di Milano per il periodo 2021-2024. Nell’ottobre 2023 inizia la creazione della tetralogia di Richard Wagner L’Anello del Nibelungo a La Monnaie di Bruxelles. Nel marzo 2024 il Teatro lo vede impegnato nella creazione di Berenice da Jean Racine, con Isabelle Huppert.
Andrea Mastrovito (Bergamo, 1978), vive e lavora a New York. Si è diplomato all’Accademia G. Carrara di Bergamo. Nel 2007 ha vinto il New York Prize; nel 2012 il Moroso Prize; nel 2016 il Premio Ermanno Casoli; nel 2019 l’Italian Council; nel 2021 il Prix Plantagenet e il Premio Icona; nel 2022 il PAC. Le sue opere sono state esposte in numerosi musei internazionali tra cui: a Roma al MAXXI, al MACRO e al Palazzo delle Esposizioni; al MART di Rovereto; al Centro Pecci di Prato; al Belvedere 21 a Vienna; al MUDAC a Losanna; al MUDAM in Lussemburgo; a New York al Queens Museum, al Museum of Arts and Design e a The Drawing Center. Tra le ultime personali si segnalano Yo Lo Vi (Proa21, Buenos Aires, 2022); Strange Days (Laznia Center, Danzica, 2021); lo non sono leggenda (Museo di Palazzo Fabroni, Pistoia, 2020); Very Bad Things (Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma, 2019); Le monde est une invention sans futur (Fondation Bullukian, Lione, 2019); At the End of the Line (GAMeC, Bergamo, 2014). Nel 2017 ha esordito come regista con il lungometraggio animato NYsferatu – Symphony of a Century, seguito dal sequel, I Am Not Legend, nel 2020. Nel 2021 ha fondato a Bergamo The Drawing Hall, di cui è direttore artistico.
Davide Sgambaro (Padova, 1989) vive e lavora a Torino. La sua pratica restituisce dinamiche di resistenza in risposta ai paradossi generazionali insiti nell’ordine sociale. Tra le recenti mostre personali: Galerie Alberta Pane, Parigi (2022); LOCALEDUE, Bologna (2022); 9 FrenchPlace, Londra (2022); Istituto Italiano di Cultura, Colonia (2021). Ha partecipato a mostre collettive, workshop e residenze in istituzioni in Italia e all’estero, tra cui la Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia (2015); Galleria d’Arte Moderna GAM, Torino (2018); Fondazione La Quadriennale di Roma e Castello di Rivoli, Torino (2018); Nuovo Forno del Pane, MAMbo Bologna (2023); Klemm’s Gallery, Berlino (2023); Musei Civici di Spoleto (2023). È uno dei vincitori del bando Cantica 21, indetto dal Ministero dei Beni Culturali e del Ministero degli Affari Esteri ed è stato selezionato per il premio Pollock-Krasner Foundation, New York (2023-2024). Il suo lavoro è presente nelle collezioni permanenti del Museo MAMbo di Bologna; Fondazione CRT Arte di Torino per GAM e Castello di Rivoli.
QUOTIDIANA è il programma espositivo che, a partire da settembre 2022, coinvolge le due sale al piano terra del Museo di Roma, aperte al pubblico con un palinsesto di mostre, ideate e prodotte dalla Quadriennale, con l’obiettivo di approfondire alcuni orientamenti significativi dell’arte italiana del XXI secolo. Nell’atrio d’ingresso che connette le due sale è allestito uno spazio di lettura dove sono messi a disposizione del pubblico i testi critici sviluppati dai curatori delle due rassegne.
Il programma si divide in due cicli espositivi. In Paesaggio, ogni due mesi, curatori italiani e stranieri riflettono su traiettorie artistiche attraverso un testo critico e una mostra con poche opere essenziali. In Portfolio, ogni mese un artista under 35 è presentato in mostra con una sola opera. A raccontarne la ricerca è un portfolio sviluppato da Gaia Bobò, curatrice della Quadriennale.
Informazioni:
Luogo: Museo di Roma – Palazzo Braschi – Sale al piano terra
Roma, piazza San Pantaleo, 10 – piazza Navona, 2
Orario: dal martedì alla domenica, ore 10.00 – 19.00
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Giorni di chiusura: lunedì, 1° maggio, 25 dicembre
Ingresso Gratuito
Web:
Giuseppe Longo