Palermo – Testimonianza: L’ora di religione vissuta da una studentessa Testimone di Geova “Cerchiamo ciò che unisce e educa alla vita”.
«Si fa un gran parlare in questi giorni della validità culturale dell’ora di Religione Cattolica tra i banchi di scuola. Di una cosa ne siamo certi: la cultura e l’azione formativa della disciplina non si mette in discussione poiché tantissimi docenti sono non solo preparati, ma sanno coniugare tra i banchi di scuola quel sapere che pur facendo capo al Kerigma della gioia che avvolge la cultura cristiana, si traduce in tecniche formative e comunicative, dove il tutto avvolge e valorizza l’unità. Ne è esempio vivo una giovane studentessa palermitana che da anni segue e vive con entusiasmo (pur professando la fede dei Testimoni di Geova) l’ora di Religione Cattolica con il docente Nicolò Mannino. Non ci ha pensato due volte quando è stata invitata a relazionare su questa disciplina, lasciando tutti positivamente meravigliati e contenti nel costatare come la maturità di una studentessa passa da ciò che unisce e non guarda in faccia ciò che divide. Cultura e riscoperta dei veri valori della vita, trovano nei nostri studenti terreno fertile. E se poi l’ora di Religione Cattolica fa il resto, l’inno alla gioia, alla speranza e all’unità diventa armonia di bellezza. Ma leggiamo cosa scrive la studentessa di un 5° anno di scuola superiore alle soglie del suo Esame di Stato».
L’ora di religione: Un momento di condivisione
«Caro Professore Mannino.
Negli scorsi anni sono sempre stata esonerata da religione a scuola, dato che di solito si insegna religione cattolica, e io sono una Testimone di Geova.
Da quando lei è arrivato, però, qualcosa è cambiato… quando l’ho conosciuta mi ha colpito molto il suo modo di insegnare, infatti non ha mai imposto una religione, delle dottrine, o delle idee, ci ha semplicemente trasmesso con amore valori di vita, e ha fatto della sua ora un momento di condivisione.
Nel corso di quest’anno, ogni trimestre, ci ha lasciato la consegna di alcune lettere, incoraggianti a vivere la bellezza della vita, come ad esempio, “Svegliati e vola”, “Il mio nome è amore”, “Ti voglio bene perché Tu sei Tu!”, inoltre ci ha invitati a partecipare a delle iniziative culturali, come quella della Casa del Sorriso a Monreale, per i bambini che vivono l’infanzia tradita.
A parer mio, mai nessuno dovrebbe imporre le proprie idee agli altri, etichettare, o avere pregiudizi su una persona in base alla religione che professa.
È per me un grande successo aver sentito i suoi commenti positivi riguardo alla mia persona, e al mio comportamento durante le sue ore di religione, nonostante io sia una Testimone di Geova. Ho sempre avuto a cuore i valori e i principi che Dio ci trasmette nella sua Parola, soprattutto il rispetto per gli altri.
Nel corso della storia la religione purtroppo ha portato anche a delle guerre… forse ai giorni d’oggi questo non succede più, ma c’è ben altro, infatti con tristezza pregiudizi riguardanti la religione si trasformano anche in atti di bullismo.
Come lei dice, la religione dovrebbe unire, Gesù infatti ha detto “Grazie a questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avrete amore fra voi”. È proprio su questo che ognuno di noi deve riflettere.
Con affetto la sua cara alunna» Sole Glenda.
Giuseppe Longo