“Per Catania e il suo ateneo importante punto di riferimento sindacale”
Catania – L’Unione territoriale del lavoro di Catania, della Ugl, esprime un plauso per l’elezione del professor Raffaele Lanteri a segretario nazionale della federazione Ugl Università e ricerca, augurandogli buon lavoro. Si tratta di un ritorno, per il medico chirurgo del Policlinico e docente catanese, alla guida della struttura federale di categoria che si occupa delle problematiche dei lavoratori (docenti, personale amministrativo e tecnico, collaboratori) degli atenei d’Italia, con un’attenzione anche nei confronti degli studenti e delle esigenze di diritto allo studio. “Per una realtà, come quella etnea, che vanta un ateneo tra i più antichi ed importanti della nostra nazione, la riproposizione al vertice della Ugl Università a ricerca di un professionista stimato come Raffaele Lanteri è un fatto importante e, per noi, è anche un motivo di orgoglio – dice il segretario territoriale Giovanni Musumeci. Siamo certi che, come già accaduto per il precedente mandato, si batterà con grande determinazione ed abnegazione affinché l’offerta universitaria italiana sia sempre più di qualità, inclusiva ed orientata esclusivamente alla meritocrazia. La sua presenza – aggiunge Musumeci – contribuirà sicuramente a far maturare ancora di più la federazione provinciale Università e ricerca, continuando ad essere punto di riferimento per i dipendenti dell’ateneo catanese e per le associazioni studentesche con le quali in questi anni abbiamo intrecciato rapporti di collaborazione.” Visibilmente soddisfatto per il nuovo mandato che ha iniziato a condurre, Raffaele Lanteri ha idee chiare sul programma da seguire. “Certamente il mondo dell’Università italiana ha bisogno di proposte e supporti che lo aiutino a diventare competitivo rispetto al resto dell’Europa e, in questo, la sfida di una corretta spesa degli ingenti fondi del Pnrr stanziati può fare la differenza. A livello legislativo sicuramente la battaglia principale è quella per il superamento definitivo del numero chiuso per l’accesso alle scuole di medicina, attraverso una reale programmazione che andrebbe a comportare finalmente anche l’addio ai famigerati quiz con domande di cultura generale. Su questo tema abbiamo riscontrato la presentazione di una proposta di legge in Senato – fa notare Lanteri – che mira a rivoluzionare l’attuale sistema di accesso, consentendo agli studenti di frequentare le lezioni del primo semestre per poi essere definitivamente ammessi grazie al superamento di un test sulle materie studiate. E’ un’iniziativa che premia il merito e l’attitudine. Per gli anni successivi, invece, per ampliare il numero di studenti, vista la carenza di docenti, si potrebbe utilizzare una proposta che non comporta costi con l’impiego, in attesa del reclutamento di nuovi professori, di dipendenti del servizio sanitario nazionale che già lavorano nei Policlinici e sono appartenenti alla rete formativa. Il numero programmato per come lo abbiamo conosciuto e mai realmente attuato per sopperire alle carenze progressive di personale medico, a questo punto non servirà più. Ci auguriamo, quindi, che in attesa dell’approvazione della nuova norma si faccia in modo, per il 2024, di aumentare di più i posti disponibili, data l’emorragia di personale medico da tutti gli ospedali italiani. Su questo e su altri argomenti per il futuro dell’Università e della ricerca italiana ci siamo trovati in sintonia con il ministro Anna Maria Bernini e speriamo di poter raccogliere presto i frutti di un lavoro che, come Ugl, abbiamo iniziato in queste ultime settimane.”