Palermo – Promuovere la cittadinanza attiva e l’inclusione dei giovani con background migratorio. Un obiettivo sicuramente raggiunto dal progetto “Cooperazione e integrazione”, promosso dal Centro Studi Pio la Torre e sostenuto finanziariamente dai fondi dell’8Xmille della Chiesa Valdese. L’ultimo step sarà a gennaio con la pubblicazione della ricerca, presentata ad aprile, somministrata attraverso 130 interviste semi-strutturate ad altrettanti giovani con background migratorio e a giovani senza alcuna esperienza migratoria in famiglia nei territori dei partner del progetto. Ricerca che ha messo in luce come l’idea di cittadinanza attiva dei giovani immigrati spesso si sovrapponga a quella di cittadinanza ‘formale’.
Un percorso, caratterizzato non solo dalla ricchezza di contenuti ma anche dal valore delle testimonianze che si sono susseguite raccontando un percorso di comunità. Come quelli tenuti il 27 e il 28 marzo con gli studenti palermitani dell’I.I.S. ”Ragusa-Kyohara-Parlatore” e dell’Istituto Superiore ”Majorana’,’ che hanno consentito di fare conoscere ai giovani presenti i valori che stanno alla base delle politiche europee, coinvolgendoli in momenti di confronto capaci di attivare processi di conoscenza volti a produrre cambiamenti culturali e percorsi di inclusione sociale.
Un progetto che ha voluto andare oltre, consentendo ai partecipanti di comprendere profondamente cosa vuol dire essere cittadini attivi e perché la cittadinanza attiva costituisce uno strumento per facilitare l’inclusione delle persone con background migratorio in ogni territorio e nei più disparati contesti sociali. Percorso reso completo dalla sinergia con la scuola, in quanto istituzione alla quale spetta il compito di aprirsi alla collaborazione e alla relazione con i tanti attori sociali che operano sul territorio e che guardano alle nuove generazioni come punto di riferimento per costruire nuove alleanze. Con l’auspicio di investire maggiormente nella formazione e nella sensibilizzazione della cittadinanza attiva all’interno degli istituti scolastici di ogni ordine e grado.
Analisi, considerazioni contenute anche nelle riflessioni degli studenti dei licei scientifico e classico ”Vittorio Emanuele” e artistico ”Vincenzo Ragusa e Otama Kiyohara”, che hanno partecipato all’incontro del 31 ottobre al Parco Uditore di Palermo, dove si è celebrata la ”Festa dell’integrazione e della cooperazione”. Un momento di vera condivisione, durante il quale i temi sul tappeto sono stati la cittadinanza, la cultura e le tradizioni culinarie. Un vero e proprio viaggio a più voci anche nei sapori e nei colori provenienti dalla Costa d’Avorio con il cous cous di Abibata Konate (Mamma Africa), il riso fritto con cocco portato dalla Nigeria da Osas (Donne di Benincity) e il profumato mafe’ del Senegal di Kirolos Bebawy (Associazione Kirmal). La cucina, quindi, per sancire e concludere un progetto che, così come negli altri Paesi coinvolti, ha celebrato la voglia di condividere un cambiamento non solo personale che passa dal sentirsi prima di tutto cittadini europei.
«Questo è stato uno di quei progetti che lasciano traccia dentro ognuno di noi – commenta Loredana Introini, presidente del Centro Studi Pio la Torre -. Non sempre ci si riesce per tanti motivi, invece questa volta i giovani, gli studenti hanno compreso il messaggio lanciato e si sono resi protagonisti di ogni. E quando i giovani si fanno avanti e agiscono, prendono in mano il loro destino e determinano il cambiamento. Una sinergia reale, concreta, transgenerazionale, realizzata anche grazie ai partner e a chi ci ha sostenuto lungo la strada».