Palermo – In Cattedrale con l’Arcivescovo Lorefice per un Natale di pace: Anche il Parlamento della Legalità Internazionale tra le autorità presenti.
«In tanti hanno risposto all’invito del Generale dell’Esercito, Regione Sicilia, Maurizio Scardino a vivere intorno all’altare della Cattedrale di Palermo il Natale in tempi di guerra. Una celebrazione presieduta dall’Arcivescovo Corrado Lorefice che ha tuonato fortemente e saggiamente affinché la venuta del “Verbo” potesse invitare tutti a deporre i panni dell’onnipotenza e sapersi più umani e ambasciatori di una cultura che sa di servizio, accoglienza e amore fraterno. No al modo di essere tiranni e onnipotenti, si a lasciarsi guardare dalla tenerezza di Dio.
La cattedrale è ricca di uomini e donne in divisa, tutte le forze armate e non sono presenti i ma intorno all’altare si è un solo cuore che prega e invoca la Pace, quella che prima di essere “esercitata”, trova dimora nel cuore e nelle azioni. Ci si saluta, si ascolta e si prega. E’ per tutti una giornata che richiama il Natale, quell’evento che si fa memoria e chiede a tutti di essere operatori di pace, di accoglienza e di riscoprirsi umani e bisognosi di un Dio che si fa compagno di viaggio.
Anche il Parlamento della Legalità Internazionale ha il suo invito a questo evento e così Nicolò Mannino e Salvatore Sardisco (presidente e vice presidente del Parlamento della Legalità Internazionale) prendono posto tra le autorità e poi a celebrazione conclusa il saluto con le personalità presenti e con Monsignor Corrado Lorefice. “Quando ho sentito l’esortazione dell’Arcivescovo a deporre i panni dell’onnipotenza – dice Nicolò Mannino – ho pensato a un gesto vissuto trenta anni fa con i giovani di Brancaccio (dove è stato ucciso padre Pino Puglisi) quando dovendo realizzare una targa memoria da fissare dove il killer ha ucciso il prete ho pensato di scrivere “Il tuo coraggio nelle nostre azioni, la tua semplicità nei nostri occhi, nel Vangelo la nostra certezza e le note della nostra speranza: a Padre Puglisi noi giovani liberi. La mafia è forte ma Dio è Onnipotente”. L’eco di quel grido inciso in una targa – e mai danneggiata perché frutto di un dono dei giovani del quartiere – trenta anni dopo arriva nel monito dell’Arcivescovo che presenta ai partecipanti alla Santa Messa del “Natale” una certezza che se non avviene non dà nessun senso al Natale. “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”. Da questo invito ci si svesta di onnipotenza e come i pastori, umili e convinti, si vada alla grotta per adorare un bambino avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia. Ecco il Natale dei cristiani, di quelli che se onnipotenza va riconosciuta va verso la segnaletica di Dio».
Giuseppe Longo