Signa (FI) – Nell’ambito delle premiazioni rivolte ai Comuni d’Italia (sedi di stazioni ferroviarie), rinomati per la loro alta valenza storica, turistica, ambientale e archeologica. Viene ad aggiungersi nell’elenco dei riconoscimenti anche lo scalo di Signa e il locale Museo “Galileo Nesti”.
L’Association Europeenne des Cheminots, (AEC) ha deciso, congiuntamente a Utenti Trasporto Pubblico (UTP), Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani CIFI e Associazione Nazionale Ferrovieri del Genio (ANFG), di premiare il Sindaco del Comune di Signa (FI), la stazione ferroviaria omonima (considerata come stazione ad alta valenza storica, turistica, ambientale e archeologica), il Museo signese di oggettistica “Galileo Nesti” e la relativa associazione di volontari per il suo grande impegno nel campo culturale ferroviario.
Noi di AEC – dichiara il Generale di Brigata (RIS) Mario Pietrangeli*, del Genio Ferrovieri – abbiamo premiato, in tre anni, per adesso, 153 sindaci italiani per le loro Stazioni ferroviarie considerate da AEC, dalla Ass. Utenti Trasporto Pubblico di Milano (UTP/Assoutenti), dall’ANFG (Associazione Nazionale Ferrovieri del Genio) e dal Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani (CIFI) come Stazioni Alta Valenza Storica, Turistica, ambientale e archeologica. Per noi di AEC le stazioni ferroviarie non sono solo punti di transito ma anche e soprattutto porte di ingresso a magici e meravigliosi territori ricchi di storia, di arte, di turismo e di bellezze naturali.
ll premio EUROFERR, lanciato in Italia nel settembre 2021, continua a riscuotere grande interesse e successo. Riconosciuto nel 2022 tra i progetti della EUROPEAN MOBILITY WEEK, dall’ottobre 2023 contribuisce anche alla valorizzazione delle analoghe realtà europee (il premio ora è pronto per essere esteso, tramite le Sezioni AEC Europee, all’Europa).
*Mario Pietrangeli, Generale del Genio Ferrovieri e Consigliere Generale AEC ITALIA
Ph. Museo Oggettistica Ferroviaria Galileo Nesti. “Guerra 1915-18. Tradotta militare in partenza dalla Stazione di Firenze Campo di Marte”.
Giuseppe Longo