Palermo – Debutto assoluto de ‘La Passione di Stracci’ testo e regia di Gigi Borruso il 17 novembre al Teatro Ditirammu, con repliche il 18 e il 19 novembre. Quante volte ci siamo domandati cosa sia successo ai personaggi dopo la fine di una storia che fosse quella di un libro, di un film o di uno spettacolo teatrale? Con ‘La Passione di Stracci’ Gigi Borruso risponde alla necessità del personaggio di ‘ritornare’, di riemergere con i protagonisti del proprio vissuto. Ecco che Giovanni, detto Stracci, povero disgraziato, figlio di un sottoproletariato condannato allo sfruttamento dalla macchina del consumismo, scelto per fare la comparsa nel ruolo di ‘ladrone buono’ in un kolossal sulla Passione di Cristo, muore sulla croce. Da quella croce parla e ci racconta della sua vita, in un epilogo immaginato in cui ad accompagnarlo sono la moglie e la figlia che non gli sveleranno subito di essere morto. Un racconto pieno di equivoci, di inconsapevole comicità, a volte ispirato, a volte rabbioso e volgare.
‘La Passione di Stracci’, opera inedita, si ispira liberamente al film “La Ricotta” di Pier Paolo Pasolini (un omaggio a 60 anni dalla sua proiezione), che Borruso adopera quale antefatto dell’azione. Gigi Borruso dipana così il filo d’impercettibile possibilità che sta dietro ogni finzione. La trama si sviluppa quindi in maniera autonoma dalla pellicola pasoliniana, ambientata ai nostri giorni, in un contesto popolare palermitano, con il mare della costa sud est e le sue povere borgate proiettati sullo sfondo della scena. Palermo è la prima tappa di un lavoro intenso che verrà portato in giro per l’Italia.