Ragusa – Si susseguono nel corso dell’anno in vari comuni della nostra provincia, spesso dentro i centri storici, sfilate con cavalli e cavalieri bardati in modo da caratterizzare una particolare festa: Vittoria, Scicli, Acate e altri comuni attirano così migliaia di persone, a beneficio dell’economia locale e dell’intrattenimento di chi arriva in massa.
Sabato un cavallo è stramazzato al suolo durante un corteo nel cuore di Vittoria.
Non si tratta di un caso isolato: anni fa un altro cavallo, inciampando nel marciapiede, morì a Scicli durante la cavalcata di San Giuseppe. Scene terribili che raccontano lo stress fisico e mentale a cui sono sottoposti questi splendidi animali per soddisfare l’ego di chi organizza e di chi sfila.
I cavalli sono vittime della mentalità utilitaristica dell’uomo, che li impiega in molteplici ambiti costringendoli a prestazioni che possono indurre sofferenza e altresì mettere a repentaglio la loro salute e la loro vita. Non va meglio per quel che concerne la modalità di vita di molti cavalli, anche grazie a un clamoroso vuoto normativo sulla tutela degli equidi:
è facile vedere cavalli detenuti permanentemente in box o in stalle sporche e fatiscenti, legati ad alberi e steccati in balia delle intemperie, oppure con le zampe impastoiate.
Spesso chi possiede questi animali non ne conosce le caratteristiche etologiche e, a volte inconsapevolmente, provoca sofferenze incredibili.
Serve una nuova cultura che dia agli animali il posto e il ruolo che meritano nelle nostre comunità, serve un controllo maggiore da parte di enti locali e asp veterinarie e servono politici illuminati e preparati per immaginare, finanziare “feste di paese” che siano “una festa per tutti”.
Resi Iurato
LAV Ragusa