Slc Cgil Palermo esprime preoccupazione: “Nessun aggiornamento sul rinnovo. Chiediamo tutele per i lavoratori”
Palermo – E’ in scadenza la commessa Aruba sul sito di Palermo. A comunicarlo ai sindacati è stato il fornitore Covisian, il call center che gestisce il servizio di assistenza clienti della società italiana Aruba, che offre servizi di data center, email, web hosting.
La data della scadenza è il 9 ottobre. Slc Cgil Palermo Palermo esprime preoccupazione per il futuro dei 26 lavoratori (25 operatori e un team leader). Ad oggi non ci sono novità rispetto alla possibilità di un eventuale rinnovo della commessa da parte del committente.
E questo avviene dopo nemmeno un anno dall’avvio del servizio sul sito di Palermo del referente Covisian: a distanza di pochi mesi la stabilità operativa degli operatori del servizio di customer care è di nuovo a rischio.
“Sempre più spesso assistiamo ai tentativi delle aziende committenti di eludere la clausola sociale (articolo 1, comma 10, della legge 11/2016) nei cambi d’appalto dei call center – dichiarano Fabio Maggio, segretario generale Slc Cgil Palermo e Francesco Brugnone, coordinatore call center Slc Cgil Palermo – Siamo molto preoccupati della deriva occupazionale in atto nel settore del CRM (customer relationship management) a Palermo come a livello nazionale in genere. Il nostro territorio non può permettersi di perdere neanche un posto di lavoro. La Slc Cgil farà tutto ciò che è possibile affinché la legge venga rispettata per tutelare le lavoratrici ed i lavoratori impiegati nella commessa”.
I sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Tlc hanno chiesto un incontro urgente e un’assunzione di responsabilità da parte di Aruba “affinché definisca le sue politiche commerciali prevedendo, qualora le stesse non dovessero coincidere con la riconferma del fornitore Covisian spa, la garanzia e il rispetto dei dispositivi di legge e contrattuali in materia di appalto nei call center, al fine di tutelare l’occupazione sul nostro territorio, che si trova quotidianamente a fronteggiare miseria e incertezza”.