Palermo – “Sono contrario alla divulgazione dei nomi e delle età dei presunti colpevoli dello stupro della notte del 7 Luglio di Palermo. Vivere in uno stato di diritto significa tutelare i principi che lo regolano, tra i quali quelli della presunzione di innocenza fino a prova contraria. Deve essere la magistratura, e solo la magistratura, ad accertare i fatti e applicare la legge infliggendo a ciascuno le pene previste dalla legge per ciascuna delle condotte penalmente rilevanti che saranno accertate. Assisto basito alla divulgazione dei nomi dei presunti colpevoli (innocenti fino a prova contraria) sulla stampa e, sui social, anche dei loro volti, compreso il minorenne, in una moderna gogna mediatica che distrugge fin da subito la vita di vittima e carnefici, prima di qualsiasi pronunzia di condanna definitiva: i legami di conoscenza tra la vittima e i presunti colpevoli rendono, infatti, anche facilmente identificabile la povera ragazza. Auspico che, nel rispetto del diritto di cronaca, la stampa rifletta prima di divulgare i nomi dei soggetti presunti responsabili di tali efferati delitti e, soprattutto, la comunità cittadina rifletta sulla circostanza che solo al termine di un processo sia giusto esprimere giudizi sulle condotte poste in essere”.
Lo dichiara il consigliere comunale di Azione Leonardo Canto.