Roma – “Appena dieci giorni fa, insieme all’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali che presiedo, avevo definito “barbarie” l’emendamento alla legge della Liguria. Oggi ne abbiamo avuto la prova: un cinghiale è stato ferito al muso e ha avuto bisogno di cure per non morire dissanguato, tra atroci sofferenze. Ma quanti si trovano nella stessa situazione, feriti in maniera brutale, ma senza nessun soccorso?”. A dirlo l’on. Michela Vittoria Brambilla presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente e dell’Integruppo, commentando la notizia di un giovane esemplare di cinghiale, colpito da una freccia sul muso, che ha avuto bisogno delle cure di una volontaria che lo ha affidato all’accademia Kronos. “Se la caccia è sempre violenta e anacronistica – prosegue l’on. Brambilla – ancor di più folle è consentire a sedicenti Robin Hood al pesto di addestrare le loro scarse abilità su bersagli viventi e senzienti, provocando loro gravi sofferenze. Il consiglio torni sui suoi passi, cancellando l’emendamento che consente la caccia di selezione con arco e frecce!”.