Palermo – Il 19 luglio, un giorno in cui dobbiamo fermarci e fare memoria. E nel ricordare il sacrificio di Paolo, Emanuela, Walter, Claudio, Vincenzo, Agostino, trasformare questa memoria in impegno concreto. Mentre il governo, a parole, omaggia i magistrati uccisi 31 anni fa, ma nei fatti prova a smontare l’impianto delle leggi antimafia, noi difendiamo e difenderemo l’eredità che ci hanno lasciato. E ci impegniamo quotidianamente perché la nostra Sicilia possa essere libera dalle mafie e da tutto ciò che le alimenta: povertà culturale, sottosviluppo economico, sfruttamento del lavoro, corruzione e abusi. Per questo pungoleremo chi governa ad investire in scuola e istruzione, a rendere effettivi i controlli contro il caporalato ed il lavoro nero, a far sì che il sistema degli appalti sia trasparente ed efficace. E insieme alla parte migliore della società della nostra provincia continueremo a batterci perché Daouda Diane abbia giustizia, e non vi siano mai più altri casi come il suo.
Le dichiarazioni del parlamentare leghista Nino Minardo che auspica l’impianto di una fabbrica di carri armati in Sicilia sono per noi estremamente preoccupanti. Vorremmo che il futuro della nostra terra non avesse nulla a che fare con guerre e armi. La Sicilia è, per la sua collocazione naturale e la sua storia, terra di pace e dialogo tra culture. Lo sviluppo che vogliamo per la Sicilia è basato su agricoltura di qualità, turismo culturale, energie rinnovabili, ricerca e sviluppo di tecnologie sostenibili che migliorino la vita umana, e non di armi che la distruggano. Oltre quarant’anni dopo, la lezione di Comiso è ancora attuale.
Coordinatore Sinistra Italiana